Stadio San Paolo a Napoli
nuovo rinvio: progetto incompleto

Stadio San Paolo a Napoli nuovo rinvio: progetto incompleto
di Luigi Roano
Mercoledì 26 Ottobre 2016, 12:17
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I cantieri per iniziare i lavori del Comune al San Paolo con il mutuo contratto con il Credito sportivo da 25 milioni slittano ancora. Lo annuncia affranto e un po' infastidito l'assessore allo Sport Ciro Borriello: «I tecnici - racconta l'assessore - hanno inviato il progetto cartaceo al Coni senza il supporto informatico. Appena sarà pronto, questione di giorni, lo spediremo. Dopo l'approvazione del Coni la Napoli servizi bandirà le gare». Insomma, la sensazione che se ne riparlerà a fine anno è netta, anche se Borriello è fiducioso che si faccia prima. Tormentata, comunque la si voglia vedere, la vicenda dello stadio. Sembra davvero incredibile l'errore, anche se umanamente comprensibile, che i tecnici di Palazzo San Giacomo non si siano preoccupati di inviare un progetto da ben 25 milioni anche su supporto informatico come è di prassi. Da una cantierizzazione che doveva partire a fine settembre si è passati a fine ottobre con la prospettiva che si arrivi alle festività natalizie per vedere almeno le gare espletate.

L'occasione per parlare delle condizioni dello stadio di Fuorigrotta è stata la riunione della Commissione Sport del Comune presieduta da Carmine Sgambati, alla quale ha partecipato l'assessore, il capo di gabinetto Attilio Auricchio e molti consiglieri comunali. Anche qui però a un certo punto la situazione è apparsa paradossale. Al primo punto all'ordine del giorno c'è la convenzione ponte da stipulare con la società di Aurelio De Laurentiis per la gestione del San Paolo. Riunione convocata da dieci giorni, tuttavia all'ultimo momento il dirigente della Società Alessandro Formisano ha dato forfait, naturalmente scusandosi. Assenza giustificata ma non per questo presa positivamente dalla Commissione. Tuttavia, malgrado la sedia vuota riservata al Cacio Napoli, sono venute fuori le idee del Comune per la convezione, senza controparte, è ovvio che è difficile capire quando e se si firmerà mai questo nuovo patto. Tre sono le direttive da seguire secondo Auricchio: la durata, l'uso esclusivo del San Paolo e o la promiscuità di utilizzo della struttura. Il progetto del Comune è quello di sottoporre al patron Aurelio De Laurentiis una convenzione ponte valida fino al termine dei lavori, e successivamente proporne un'altra di durata ben più lunga, si parla di 30 anni. «Gli investimenti sullo stadio - chiarisce Auricchio - per i quali si è fatto ricorso al Credito Sportivo quando i tempi e le norme lo hanno consentito, rispondono alla primaria esigenza di ripristinare la sua normale fruibilità dopo anni di mancata manutenzione ordinaria». Insomma per il capo di gabinetto la messa in sicurezza è la priorità. Ed è vero, però con uno stadio dove resterà la pista di atletica, la copertura attuale e senza potere utilizzare altri spazi per il business sarà difficile che De Laurentiis si impegni per 30 anni.
 
 


Ammenocché il patron non intenda investire anche lui sulla trasformazione dell'impianto. Scenario al momento poco plausibile. Il progetto della Società - bocciato dal Comune - prevedeva spalti vicini al terreno di gioco, una capienza da 40mila posti e l'utilizzo di spazi interni ed esterni da dedicare alle attività commerciali. Il Comune spera di ingolosire De Laurentiis con la proposta di esclusività di alcuni spazi come gli uffici, oltre al terreno di gioco e chissà forse anche gli inutilizzati parcheggi che risalgono ai tempi di Italia 90. E poi resta da chiare l'annoso contenzioso tra Comune e Società. Il Patron ritiene di essere in credito di un paio di milioni dato che a sua spese installò i tornelli. Al momento - questa la cifra di giornata - il Napoli gioca in uno stadio che viene concesso 24 ore prima della gara. Dai consiglieri comunali arrivano indicazioni all'amministrazione, Rosario Andreozzi (Dema) insiste su un punto: «Riscuotere i debiti del club sportivo e prevedere nella convenzione piani tariffari agevolati per le tribune popolari». Stanislao Lanzotti (Fi) sottolinea un aspetto strategico. «Bisogna decidere se si vuole puntare alla tutele dello stadio come bene pubblico oppure se conviene valorizzare il rapporto con la Società». Necessaria per Pietro Rinaldi (Sinistra) «che la nuova convenzione punti sul valore identitario che ricoprono la squadra e lo stadio San Paolo».