Super Green pass, controlli flop a Napoli: «Dal bus al bar troppi furbetti»

Super Green pass, controlli flop a Napoli: «Dal bus al bar troppi furbetti»
di Gennaro Di Biase e Carmen Fusco
Mercoledì 8 Dicembre 2021, 10:00
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Proseguono le verifiche delle forze dell'ordine nel day 2 dell'obbligo di Green pass sui mezzi pubblici. Se un giro di vite è arrivato in provincia e alle stazioni della Circum, dopo l'appello lanciato dal presidente Eav Umberto De Gregorio, in città proprio no. Nel nostro viaggio, la differenza tra il 6 e il 7 dicembre si tocca con mano. Discorso analogo per i pubblici esercizi: diversi bar in centro non hanno fatto menzione del Super pass. Di certo, le nuove regole anti-Covid e gli sforzi notevoli degli agenti (400 in campo il 6) costituiscono un importante deterrente per i furbetti. Ma viaggiare senza pass non implica la certezza della sanzione. Come riferisce la Prefettura, sono stati 6400 i cittadini controllati l'altro giorno tra Napoli e Provincia da polizia locale e di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza: 68 le multe.

Nessun check ieri, intorno alle 12, alla metro Colli Aminei, dove il 6 avevamo esibito il pass. Nessun controllo all'uscita di Dante, l'altro giorno presidiata dalla polizia locale. Nel mezzo, i racconti dei cittadini nel vagone: «Ho esibito il pass ieri a Chiaiano, ma non oggi: controllavano in uscita - spiega Andrea Monteasi - Sono un utente abituale, e ho la sensazione che i treni siano più vuoti da quando c'è l'obbligo del certificato verde». «Ho preso la metro a Materdei, in orario di punta alle 7.30 e non c'erano agenti - aggiunge Alessia Dascia, studentessa di medicina - come al Policlinico, da cui sto tornando ora». 

«Sono salito al Rione Alto e non ho incontrato controlli - conferma Saverio Ammendola - Le forze dell'ordine hanno altri impegni, la soluzione è affidare i controlli al personale di stazione».

Sia chiaro, le verifiche non sono mancate: alle funicolari del Vomero, a Chiaiano e ai Colli Aminei, da parte della polizia di Stato. Alla cumana di Montesanto e linea 2, alla metro Cilea, a Fuorigrotta e nei pubblici esercizi anche del lungomare, da parte dei Carabinieri. Sempre ieri il prefetto Claudio Palomba ha chiarito le cose: «Abbiamo buone risultanze da parte della Questura di Napoli, e metteremo a punto ulteriori accorgimenti con le aziende di trasporto per assicurare in questa settimana un ottimo controllo. Ci tengo a specificare che i controlli sono a campione, è impossibile pensare di trovarli in ogni stazione. Su indicazione delle stesse aziende di trasporto abbiamo individuato dei punti nevralgici in cui ci saranno delle verifiche formidabili di forze dell'ordine e controllori dell'ordine». Non sembra escluso del tutto, dunque, il coinvolgimento di personale non militare. 

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Stretta in provincia, come anticipato. Sono oltre 50 i furbetti del Green pass scovati nei pressi delle stazioni Circum dell'area nolana. Pendolari, studenti, lavoratori che senza pass cercavano di eludere i controlli e salire sui treni in barba alle disposizioni di legge. Per tutti accesso ai treni negato. Tante le scuse, ma la bufala più gettonata è stata la dimenticanza del telefonino a casa. In qualche caso, però, il telefono si è messo a suonare durante la recita. Interessate da una raffica di controlli soprattutto le stazioni di Nola e Marigliano e quelle di Saviano e Cicciano. Oltre 1000 le persone controllate nel giro di due giorni dalla task force messa in atto per far osservare le nuove regole. Due le sanzioni elevate dalla Polizia: multati i passeggeri che scendevano dai treni sprovvisti di certificato vaccinale, e tra loro anche uno studente minorenne. Ieri poi, per evitare l'escalation di contagi, i sindaci dell'area nolana sono stati convocati in commissariato per chiedere loro la collaborazione delle polizie locali nella stretta sui controlli e nel monitoraggio delle zone diventate off-limits ai no pass. L'attività di prevenzione sarà estesa anche agli autobus che collegano i Comuni del nolano. 

 

Oltre 300 esercizi controllati dagli agenti il 6: due multe a clienti sorpresi dai carabinieri in un bar di piazza Borsa. Tanti locali chiedono il certificato verde. Ma decine di gestori, in un centro storico traboccante di turisti anche il martedì, chiudono un occhio per non perdere clienti. «Possiamo sederci all'interno?», chiediamo in un bar. «Ce l'avete il Green pass?», domanda a sua volta il giovane titolare. «Sì - rispondiamo - Dobbiamo mostrarglielo?». «No, le credo sulla parola. Gliel'ho chiesto soltanto perché potrebbero arrivare i controlli, e in quel caso ci multerebbero». Già. Stessa scena, sempre ieri, in un caffè dei Decumani: «Si può?». «Si accomodi, se vuole sopra abbiamo altri posti: si sta più tranquilli», risponde il gestore. Nessuna menzione del pass, Green o Super che sia. Invece Gianni Liscia, del bar Il Tempo del Vino e delle Rose, lo incontriamo di sera, mentre manda via clienti senza pass rafforzato: «Il governo ci dà delle regole - spiega - E noi dobbiamo lavorare con quelle». 

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