Tartarughe marine che passione
Porte aperte al Museo del Mare
Boom di visitatori al Granatello

Un esemplare ospite del centro ricerche
Un esemplare ospite del centro ricerche
di Maurizio Capozzo
Lunedì 27 Febbraio 2017, 19:17 - Ultimo agg. 20:05
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PORTICI - Tutti pazzi per le tartarughe. Messe da parte per un giorno le maschere di carnevale, sono stati i bambini i protagonisti della prima giornata "porte aperte" al Museo del Mare del Granatello, che ospita il Centro Ricerche Tartarughe Marine della stazione zoologica Dohrn. Una giornata alla scoperta del mare e dei suoi segreti, complice un clima primaverile che reso più accoglienti i settemila metri quadrati di parco pubblico del museo, con la sua terrazza panoramica sul Golfo.


Tra vasche ed acquari lo sguardo di meraviglia di centinaia di bambini che con le loro famiglie hanno approfittato della opportunità che la direzione della stazione zoologica ha voluto offrire per far conoscere il nuovo sito, di recente inaugurato dopo una imponente opera di recupero urbano di quello che una volta era il macello comunale. Gli sguardi dei piccoli erano tutti per loro, le tartarughe marine affidate alle cure degli esperti del centro. A spasso nei seicento metri quadrati di esposizione c'erano da ammirare esemplari meravigliosi di tartarughe recuperate nei nostri mari. A cominciare da "Cu", l'ultima arrivata, che ha consentito anche di inaugurare pochi giorni fa i reparti di radiologia e chirurgia del centro.

La tartaruga era stata recuperata al largo di punta Campanella con un grosso amo da pesca conficcato nella gola. Aveva le ore contate. Ai bambini in visita al museo gli esperti della stazione Dohrn hanno spiegato che Cu è stata operata dalla equipe veterinaria di base a Portici che le ha anche estratto dall'intestino diversi metri di lenza che ne avrebbero messo a rischio la sopravvivenza. Cu adesso è convalescente, a secco, nella sala degenza del laboratorio a ridosso del porto borbonico e tra qualche giorno avvierà anche un percorso di riabilitazione che la porterà in mare verso la fine della primavera. A farle compagnia in questi giorni difficili, oltre ai tanti visitatori del museo anche un altro splendido esemplare di oltre 60 chili, finita per errore nelle reti dei pescatori e condotta a Portici per essere rimessa in sesto e riguadagnare i fondali.
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