Trasporti, stipendi a rischio:
​scatta lo sciopero Anm e Ctp

Trasporti, stipendi a rischio: scatta lo sciopero Anm e Ctp
di Pier Luigi Frattasi
Giovedì 24 Novembre 2016, 10:56 - Ultimo agg. 13:55
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Finanziamenti ridotti, troppi debiti e stipendi che arrivano col contagocce. Conti in rosso nelle società del trasporto pubblico napoletano. I sindacati di Anm e Ctp proclamano lo sciopero per il 13 dicembre. Metropolitane, funicolari ed autobus di città e provincia si fermeranno per 4 ore: dalle 9,30 alle 13,30. All'iniziativa hanno aderito tutte le sigle confederali: Cgil, Cisl Uil, Ugl e Faisal Cisal.

Molto difficile la situazione di Anm. Nonostante l'azione di risanamento messa in campo dal management aziendale in questi anni, infatti, l'azienda della mobilità cittadina è in grave sofferenza. I lavoratori sono preoccupati, a rischio c'è la tempestività dei pagamenti degli stipendi il 27 del mese. A ottobre le spettanze tardarono di un paio giorni. Questa volta, da Palazzo San Giacomo, assicurano che il bonifico da 9 milioni di euro sarebbe già partito.
Ma i sindacati chiedono chiarezza e soprattutto certezze sulle prospettive future dell'azienda. La tensione si taglia col coltello, anche perché gli ultimi confronti con l'amministrazione sono saltati. Rinviati ripetutamente. Il prossimo è fissato per il 29 novembre.

Così, esaurita la seconda fase della procedura di conciliazione con esito negativo, il 18 ottobre scorso, i sindacati, martedì sera, dopo una riunione fiume, hanno deciso di proclamare la prima azione di sciopero di Anm spa Napoli. Tra le motivazioni: «La grave situazione economico-finanziaria dell'azienda è scritto in una nota che mette a rischio i livelli occupazionali del personale e la mancanza di un piano industriale credibile per il rilancio dell'Anm con assenza di prospettive future». Pochi giorni per tentare di ricucire. Se non si arriverà ad un chiarimento, lo sciopero si svolgerà martedì 13 dicembre. Il personale turnista e di esercizio sulle linee incrocerà le braccia dalle 9,30 alle 13,30, mentre i dipendenti impegnati sugli impianti fissi e gli amministrativi nelle ultime 4 ore di turno. Salvaguardate, secondo la norma, le fasce garantite.

A scioperare saranno anche i dipendenti della Ctp, l'azienda di trasporto della provincia, di proprietà della Città Metropolitana di Napoli. Il management aziendale, sotto la guida del nuovo amministratore Augusto Cracco, ha rafforzato il processo di risanamento del bilancio che deve fare i conti, però, con i continui tagli ai trasferimenti. L'anno scorso la Ctp, che conta circa 770 dipendenti, di cui 545 autisti, ha chiuso in perdita per 12,6 milioni di euro, mentre il debito pregresso ammonta a 30 milioni. L'ex Provincia ha provveduto a ricapitalizzarla. A giorni è attesa la seconda tranche di 5 milioni. Ma da settembre la normativa è cambiata e le ricapitalizzazioni saranno molto più difficili. Il management sta lavorando ad un piano industriale per portare l'azienda al pareggio di bilancio entro il 2019. «A differenza del passato afferma Augusto Cracco, amministratore Ctp dove i piani di recupero erano basati sui tagli dei costi, noi interverremo su due leve: il recupero della produttività, con i grafici di servizio e la reintroduzione, sentiti i sindacati, degli incentivi per i lavoratori, e la lotta all'evasione». Nonostante le difficoltà, ogni giorno si riesce a mettere in strada una media di 140 bus. «L'obiettivo è arrivare a 196 entro i prossimi mesi riprende Cracco -. Quando sono arrivato, la media era di 40. Sono stati fatti passi da gigante».
Tra le ultime tegole, il decreto ingiuntivo dell'Eni per la fatturazione del gasolio, risolto attraverso un piano di rateizzo. Una piccola boccata di ossigeno è arrivata con l'acquisto da parte della Regione di 5 nuovi bus. Saranno presto in strada: sono in attesa di immatricolazione.
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