Tribunale dei Minori, ora rischia il trasloco: parte da Napoli il no all’accorpamento

Tribunale dei Minori, ora rischia il trasloco: parte da Napoli il no all’accorpamento
di Leandro Del Gaudio
Lunedì 18 Aprile 2016, 08:40
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Nella stagione criminale segnata dall’avvento della paranza dei bimbi (copyright del pool anticamorra), dell’abbassamento dell’età di chi consuma delitti, ma anche dell’emergenza immigrazione, il Tribunale dei minori rischia di sparire. O meglio: di essere accorpato nel Tribunale ordinario (quello del Centro direzionale, per intenderci), mentre a svolgere indagini a carico degli under 18 dovrebbe essere una non meglio precisata «sezione famiglia».

È il contenuto di un disegno di legge passato alla Camera, che attende la valutazione del Senato, che affiderà al governo il compito di fissare i princìpi cardine del nuovo esodo giudiziario. Non solo a Napoli, bene chiarirlo, ma in tutti i distretti di Corte di appello - causa esigenze economiche -, la rivoluzione è cosa fatta. Quanto basta a provocare una sorta di levata di scudi da parte di magistrati e avvocati impegnati ai Colli Aminei, con l’obiettivo di sensibilizzare il mondo politico a cambiare rotta. Un caso nazionale, che trova a Napoli un megafono autorevole, a partire proprio da dati e statistiche del lavoro finora condotto ai Colli Aminei. Ma andiamo con ordine, rimanendo sull’aspetto numerico delle attività svolte da pm e giudici del Tribunale dei minori: ogni anno sono iscritti in media 3000 procedimenti penali; 1800 sono invece le cause iscritte al civile. Al 31 dicembre non ci sono arretrati, zero «pendenze». Una corsa contro il tempo che non ha eguali nel distretto napoletano e che va commisurata anche alla luce di un altro fronte di lavoro tutt’altro che secondario: le adozioni. Quante ne sono? E cosa rappresentano per il Palazzo di giustizia collinare? Stando alle statistiche, ogni anno vengono presentate in media 700 domande da parte di aspiranti genitori, un numero destinato a crescere alla luce di un altro fattore figlio di questi anni: l’emergenza immigrazione, che ha portato anche a Napoli tanti minori non accompagnati, sbarcati nelle nostre terre senza un padre o una madre. 

Altri casi da sottoporre all’attenzione dei magistrati, altro aspetto che potrebbe finire nel grande esodo verso il Centro direzionale. Se ne parlerà questa mattina in un convegno ad hoc, a partire dalle 9.30 nell’Antisala dei baroni, in un confronto dal titolo eloquente: «Perché No all’abolizione del tribunale per i minorenni», tavola rotonda organizzata dall’avvocato Mario Covelli, presidente della Camera Penale Minorile. Un parterre d’eccezione: sono infatti previsti gli interventi del sindaco Luigi de Magistris; di Maurizio Barruffo e Maria de Luzenberger, rispettivamente presidente del Tribunale e procuratore dei minorenni; Ornella Riccio, magistrato di Sorveglianza presso il Tribunale per i minori; Aldo Cafiero, toga d’oro del foro di Napoli; Domenico Ciruzzi, vicepresidente dell’Unione Camere Penali Italiane; Mario Afeltra, consigliere giudiziario; Armando Rossi, presidente Consiglio Ordine Avvocati di Napoli; Gennaro Torrese, presidente Consiglio Ordine Avvocati di Torre Annunziata; ma anche dei docenti universitari Giuseppe Riccio, Mariano Menna e Clelia Iasevoli, e dei parlamentari Michela Rostan, Carlo Sarro, Alfonso Bonafede, Ciro Falanga e Giovanni Palladino, don Tonino Palmese; e dell’ex campione di boxe Patrizio Oliva.
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