Trofeo Calcio in memoria di Giuseppe Piccolo, vittima innocente della criminalità

Cercola. Trofeo calcio memorial Giuseppe Piccolo, vittima innocente della camorra. Presentazione evento
Cercola. Trofeo calcio memorial Giuseppe Piccolo, vittima innocente della camorra. Presentazione evento
di Patrizia Panico
Venerdì 21 Aprile 2017, 15:05
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CERCOLA. Contro la droga, tutte le mafie, un inno alla legalità: Trofeo di Calcio “Un Calcio alla droga” in memoria di Giuseppe Piccolo, vittima innocente della criminalità organizzata.

L’evento, un triangolare di calcio alla quinta edizione viene disputato tra le forze dell’ordine locali (carabinieri e polizia di Stato di Cercola, Ponticelli e Volla) e tra gli alunni delle scuole del territorio di Ponticelli e Cercola, si terrà domani, sabato, al Palazzetto dello Sport, in località Caravita a Cercola. Si parte alle 9 con una cerimonia in memoria di Giuseppe Piccolo, che si svolgerà nel piazzale del palazzetto sportivo dove lo scorso anno è stato inaugurato un monumento in sua memoria.

Giuseppe Piccolo, 15 anni, fu ucciso da un proiettile vagante il pomeriggio del 27 marzo 1991, poco dopo le 19.30: stava rientrando a casa dopo la partita di pallone, si era fermato nel piazzale del Municipio con i suoi amici quando un proiettile vagante gli centrò in pieno l’occhio lasciandolo esangue a terra. Quattro giorni di agonia in ospedale, poi la decisione dei suoi genitori (Pasqualina e Carmine) di acconsentire all’espianto di cuore, polmoni, fegato, una cornea ed i reni, ridando vita ad altre cinque persone. Solo da pochi anni lo Stato ha, infine, riconosciuto alla famiglia Piccolo e alla vittima lo status di "Vittima innocente della criminalità”. Il Trofeo è per Giuseppe e non solo: affinché episodi simili non si ripetano perché Cercola non vuole e non deve dimenticare un suo figlio, ucciso dalla camorra. Dalla criminalità organizzata.

La manifestazione, organizzata dal commissariato di Polizia di Ponticelli, in particolare dall’ispettore Valerio Marciano che da sempre tolta la divisa, scende in campo con i ragazzi del quartiere per stare con loro, giocare con quei ragazzi a volte "difficili" che vedeno in chi veste la divisa troppo spesso solo un "nemico". Lo scopo del trofeo - che vede la piena collaborazione della famiglia della vittima, l’amministrazione comunale, guidata da Vincenzo Fiengo, Libera, l'associazione Mir di Sant'Anastasia e le scuole locali - è triplice: per non dimenticare Giuseppe e tanti come lui, per dare l'opportunità ad un gruppo di ragazzi di frequentare un campo scuola, grazie ai fondi donati dagli sponsor. Il terzo scopo è quello di mostrare un altro volto della polizia, delle forze dell'ordine, viste in certi quartieri difficili soltanto come un nemico da combattere: quindi dimostrare, anche attraverso il calcio, che un uomo in divisa è tutt'altro che un nemico. «Occorre fare rete con le associazioni locali, i cittadini, stare a contatto con i ragazzi del territorio per vincere la guerra contro la camorra, la criminalità», dice l'ispettore Marciano.
 
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