Analizzando le cause che hanno portato all'incremento di queste neoplasie sul territorio regionale, Sanseverino ha sottolineato che «per comprendere il fenomeno è necessaria un'analisi multifattoriale. Certamente - ha spiegato - esiste una diretta correlazione con il fumo e anche con gli agenti inquinanti molto presenti nelle grandi città». Secondo quanto riportato, l'aumento della presenza di queste malattie si riscontra su tutto il territorio nazionale, ma a Napoli e nell'area vesuviana «si registrano dati fuori scala». Fondamentale per combattere queste patologie - come sottolineato da Sanseverino - è la chirurgia oncologica in ambito urologico che deve puntare «a coniugare la radicalità della chirurgia con la salvaguardia dell'organo, per garantire una buon qualità di vita dei pazienti dopo l'intervento».
Due i fattori principali del nuovo approccio: la diagnosi precoce che consente di scoprire e trattare la malattia tumorale in una fase in cui la chirurgia conservativa è ancora possibile e l'evoluzione tecnologica che mette a disposizione strumenti «prima impensabili» come gli schermi 4K e le immagini 3D che consentono di osservare dettagli anatomici che ad occhio nudo sarebbero difficilmente distinguibili. «Tutto ciò - conclude Sanseverino - permette di ridurre i rischi sia durante la procedura chirurgica che nel decorso post operatorio».
I principali vantaggi della tecnica laparoscopica sottolineati sono un minor dolore al risveglio; incisioni piccole; ridotta apertura della parete addominale, tempi di recupero rapidi; minor sanguinamento durante l'operazione e minori i rischi di sviluppare infezioni.