La solidarietà è una rete che sai dove comincia e non sai mai dove finisce. È come nel caso dell'accoglienza di quanti stanno scappando dalla guerra in Ucraina. Il console di Bulgaria, Gennaro Famiglietti, grazie all'amicizia con il console generale dell'Ucraina a Napoli Maksym Kovalenko, ha rivolto un invito a tutti i circoli napoletani: fare qualcosa per i bambini e quanti stanno scappando da quel Paese martoriato. Non qualcosa di fine a se stesso ma che possa incidere nella vita di quanti arrivano a Napoli. Tutti riuniti attorno al tavolo i circoli, ognuno con le proprie capacità da mettere a disposizione di chi è in fuga dalla guerra.
Tatyana Yednak ventiseienne nazionale ucraina di Kayak e scappata da Ternopil, a 2 ore da Leopoli, ed è stata accolta al Posillipo.
Come è andato il viaggio da Ternopil fino a Napoli?
«Il viaggio è stato pesante, soprattutto per mia nonna che è invalida e che ha viaggiato con me. Siamo arrivate a Napoli in macchina, ci abbiamo messo 3 giorni. Abbiamo raggiunto mia mamma che lavora qui da qualche anno».
Chi ha lasciato in Ucraina?
«Ho ancora amici e conoscenti. Mantengo con loro un buon contatto con loro, ci sentiamo spesso. Nelle loro città suonano le sirene, grazie a Dio non ci sono bombardamenti ma ovviamente tutto fa molta paura, sono sempre molto preoccupata».
Quale pensa sia il futuro del suo Paese?
«Al momento è difficile dirlo. Soltanto il tempo farà vedere quale sarà il futuro dell'Ucraina. Per adesso ci auguriamo che tutto questo finisca il prima possibile. Gloria all'Ucraina».
Cosa pensa di Putin?
«Penso soltanto che è un fascista e non dovrebbe essere ancora vivo».
È già stata a Napoli in precedenza? La conosceva?
«Si un pochino, sono venuta qui due anni fa a trovare mia madre, abbiamo fatto due settimane di mare ed ho dei ricordi molto belli».
Quarta in coppa del mondo nel 2020, nazionale di Kayak Sprint, punta di diamante della sua rappresentativa. Quali i suoi obiettivi da atleta?
«Sto riprendendo la mia forma atletica. Sto cercando di fare tutto il possibile per tornare a gareggiare in forma perfetta grazie al presidente, all'allenatore e a tutti coloro che mi hanno accolto al circolo Posillipo».
Pensa di tornare in Ucraina?
«Non voglio vivere in un posto dove appena fuori dalla mia finestra volano missili né dove suonano sirene in continuazione. Ho bisogno di avere pace, Napoli è il posto in cui l'ho trovata».
Come vede il suo futuro?
«Non sono sposata né ho figli ma in futuro immagino di avere una famiglia felice. I miei cari per fortuna non sono in guerra».