Un turista napoletano è stato ucciso, a colpi di pistola, negli Stati Uniti. È successo a Little Rock, capitale dell'Arkansas. A dare la notizia, i media statunitensi che precisano: l'episodio va contestualizzato all'interno di un'escalation di violenza che ha coinvolto la metropoli Usa, dove dall'inizio dell'anno si contano già 37 omicidi.
Police are investigating an overnight homicide at 5300 Baseline Road. One H/M victim, no arrests. PAO will brief media from scene at 11:30.
— Little Rock Police (@LRpolice) 30 luglio 2017
Il suo nome è Carlo Marigliano, di 31 anni, sposato e con due figli di due e otto anni. È il figlio di Ciro Marigliano, tassista per la cooperativa Consortaxi di Napoli. Si trovava negli Stati Uniti per una lunga vacanza fatta con l'obiettivo di incontrare gli amici d'oltreoceano e, forse, di tastare il terreno per un eventuale trasferimento. Avrebbe dovuto viaggiare lungo la costa ovest e incontrare la moglie a Miami tra qualche settimana. Poi una deviazione rispetto al percorso originario per motivi ancora da chiarire. Fatale è stato il giro in un auto presa a noleggio: gli hanno sparato mentre era alla guida della macchina sulla North Shackleford Road, una strada di Little Rock. Dopo il ferimento il mezzo è finito contro il muro di un edificio. L'episodio è avvenuto venerdì scorso. Le dinamiche? Ancora ignote.
«L'indagine è in fase iniziale e non possiamo fornire dettagli per non pregiudicare l'inchiesta», ha dichiarato Steve Moore, ufficiale della Polizia locale. Dura la reazione dei parenti che non hanno alcuna idea delle ragioni dell'omicidio. «Vogliamo sapere cosa e perché è accaduto», ha dichiarato il cugino Gianni Sulmonte intervistato dall'emittente televisiva Channel 7, non appena atterrato al Clinton National Airport, in Arkansas. «Non sarebbe mai dovuto accadere». I familiari sperano di far rientrare la salma di Marigliano entro la prossima settimana. E su un sito di crowdfounding, GoFundme, hanno lanciato una campagna di raccolta fondi: fino ad ora racimolati 2mila euro. (r.r.)