Van Gogh ritrovati, l'uomo che
li acquistò: «Siano dati allo Stato»

Van Gogh ritrovati, l'uomo che li acquistò: «Siano dati allo Stato»
Mercoledì 26 Ottobre 2016, 18:35
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Non ha impugnato davanti al Tribunale del Riesame il provvedimento di sequestro di ingenti beni del valore per decine di milioni di euro. E in un memoriale consegnato in procura annuncia l'intenzione di consegnarli allo Stato, confidando evidentemente in benefici giudiziari. È quanto emerge dagli atti depositati in seguito all'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti del narcotrafficante, per anni vissuto nell'ombra, Raffaele Imperiale, una inchiesta che portò il 30 settembre scorso al recupero di due quadri di Van Gogh che erano stati rubati nel museo di Amsterdam. L'avviso è stato emesso dai pm della Dda di Napoli Vincenza Marra (che ha curato il filone patrimoniale di Imperiale), Stefania Castaldi e Maurizio De Marco, coordinati dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice, nell'ambito della inchiesta sulle attività del clan camorristico degli Amato-Pagano. Tra i beni sequestrati a Imperiale - ritenuto un boss del narcotraffico, che avrebbe rifornito per anni i clan della camorra accumulando grandi ricchezze e che è da tempo latitante a Dubai - una dozzina di ville e dieci autovetture. Nel memoriale agli atti della procura, Imperiale spiega anche, come si apprese nei giorni successivi all'arresto, di aver acquistato i due capolavori di Van Gogh.
 
 

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