Vele, è caos sul nuovo bando
adesso lo sgombero è a rischio

Vele, è caos sul nuovo bando adesso lo sgombero è a rischio
di Daniela De Crescenzo
Martedì 28 Marzo 2017, 00:00 - Ultimo agg. 08:38
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Nuovi ostacoli sulla via degli sgomberi delle Vele: sgomberi necessari, non bisogna dimenticarlo, per poter andare avanti sulla strada degli abbattimenti e della riqualificazione. Nei fabbricati, al momento, restano moltissime famiglie che non possono rientrare in nessuna sanatoria, perché una legge del 2013 della stessa amministrazione vieta di assegnare case a chi ha occupato immobili destinati all’abbattimento, come del resto chiarito dall’avvocatura in una nota del 28 novembre del 2014.

Un modo per evitare di trasformare gli edifici che devono andare giù nella fabbrica degli abusivi. Ma lo stesso Comune, dopo aver assegnato 130 alloggi agli inquilini già sanati (e tra di loro, non dimentichiamolo ci sono anche alcuni malavitosi) ha deciso di dare i rimanenti 50 alloggi agli abitanti non regolarizzabili delle Vele in base alle norme sull’emergenza abitativa. Una decisione che ha incontrato l’opposizione dei sindacati del settore, ma soprattutto quella degli uffici regionali. La norma, infatti, stabilisce che alle situazioni di emergenza possa essere destinato il 25 per cento delle nuove costruzioni.

Il Comune ha riservato agli abitanti delle Vele non regolarizzabili cinquanta alloggi calcolando la percentuale su tutti i 188 nuovi appartamenti costruiti in via Gobetti, via Labriola e piazza della Socialità. Ma secondo gli uffici regionali, che sul tema hanno inviato una nota al Comune, la percentuale va conteggiata sulla quota residua dalla mobilità e quindi sui cinquanta appartamenti non assegnati alle famiglie assegnatarie. Le case disponibili sarebbero quindi al massimo tredici e non cinquanta. Una differenza non da poco.

Per ora il Comune non ha risposto alla nota di Santa Lucia, ma una presa di posizione alla fine dovrà arrivare. Intanto si sono chiusi il 3 marzo i termini per partecipare a quello stesso bando messo in bilico dagli uffici regionali e al servizio casa sono arrivate più di 170 domande sulle quali è stata fatta solo un’istruttoria sommaria. Da questo primo screening emergono numerosi casi di persone con precedenti penali per reati associativi: in questa situazione, guardando il parere dell’avvocatura che ha permesso ai già sanati di entrare in possesso degli appartamenti, dovrebbero esseri esclusi da ogni possibile elenco, perché per loro non c’è l’ombrello della legge 18 del 1997 invocato ai legali dell’amministrazione per i casi precedenti. Non solo: ci sono i coniugi di soggetti già assegnatari, nuclei familiari estinti, gente che è già andata via dagli alloggi occupati nelle Vele senza mai comunicarlo all’ente, assegnatari decaduti, persone che nel frattempo hanno comprato un’altra casa. Per tutti loro sarà la commissione provinciale a decidere sulla base dell’istruttoria fatta dal servizio casa. E, lo dice un banale calcolo aritmetico, almeno 120 richiedenti resteranno fuori.

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