Sit in a Santa Lucia dei veterinari
«De Luca salvi il nostro lavoro»

Sit in a Santa Lucia dei veterinari «De Luca salvi il nostro lavoro»
Mercoledì 17 Maggio 2017, 15:10 - Ultimo agg. 15:15
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Veterinari precari. Sit in davanti alla Regione: «Salvate 15 anni del nostro lavoro precario. Servitevi della nostra competenza ed esperienza». Che cosa chiedono i camici bianchi degli animali? «Vogliamo ringraziare il presidente Enzo De Luca che dopo anni ha dato impulso a un concorso per medici veterinari nelle Asl, per l’assunzione di 54 dirigenti ( veterinari che rivestono anche il ruolo polizia giudiziaria) e 25 specializzati. È un buon punto di partenza per i livelli occupazionali. Ma c’è anche da salvaguardare chi per oltre quindici anni ha portato la croce facendo il proprio dovere in modo da contribuire e non poco ai numeri del successo della mozzarella e all’interno comparto delle carni campano», spiega il dottor Marcello Di Franco, portavoce del GAVeCP ( gruppo autonomo Veterinario Campani Precari).
 


Per quindici anni, dal 2000 al 2015, i veterinari nelle Asl di Caserta e Salerno, i due poli della mozzaralla, hanno assicurato il servizio con contratti da precari, che negli anni si sono trasformati in posizioni di stabilità, con contratti da un minimo di sedici ore fino alle 38 che sono il completamento. Lo scorso anno, il presidente De Luca nomina un nuovo direttore generale che, per rientrare nel budget assegnato, ha tagliato le ore riportandole a 18 per gli stabilizzati, nonostante i 15 anni di impegno di 87 veterinari a Caserta, 45 a Salerno, i «vecchi stabilizzati», a cui vanno aggiunti i 20 che operano a Benevento e per i quali è già scattata più volte la riconferma a tempo (dai quattro ai sei mesi) per sorvegliare sulla macellazione oltre che la profilassi.
 
 

«Questi 147 professionisti che vigilano anche sulla salute degli umani controllando alla fonte il prodotto di origine animale – spiega Di Franco - hanno un’età media che oscilla tra i 50 e 55 anni, sono un patrimonio di competenze ed esperienze acquisite sul campo, e che ora si sentono proiettati, loro malgrado, in una sorta di limbo, con stipendi quasi dimezzati, ma con il carico di lavoro uguale a prima della decurtazione delle ore di servizio, fatto salvo il lavori a progetto. Cosa chiediamo? – conclude Di Franco – di ridurre da 54 a 30 i posti messi a concorso per dirigenti. E ridistribuire quelle ore che di fatto ci erano state tolte come contratto, e poi riassegnate con la precarietà del “ lavoro a progetto”, in modo tale da rientrare nel budget assegnato alla medicina veterinaria. Questo consentirebbe anche di aprire un discorso di stabilizzazione per i 20 veterinari dell’Asl di Benevento. Un modo per assicurare un servizio a garanzia della salute dei cittadini e l’espansione del mercato dei prodotti come la mozzarella».

Un lavoro quello dei veterinari essenziale in una regione come la Campania che detiene il record negativo della brucellosi e della tubercolosi bovina, due pericolose patologie presenti in forma endemica. Una situazione che seppure preoccupante presenta, però, anche un sorprendente rovescio della medaglia : il 98% del patrimonio delle bufale da latte per la mozzarella sono allevate qui, mentre la produzione del formaggio fresco “mozzato”, muove una forza lavoro, indotto incluso, che oscilla tra le 62 e 67 mila unità, con un fatturato annuo che si aggira intorno al miliardo e duecento mila euro, con un trend in crescita tra il 6 e il sette per cento, con l’apertura di nuovi canali di distribuzione che vanno dal Giappone agli Stati Uniti, dalla penisola Arabica ai paesi del nord Europa, Russia compresa.

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