Video hot nelle chat, tre indagati
Appello della preside di Pozzuoli
«Torna a scuola, ti aiuteremo»

Video hot nelle chat, tre indagati Appello della preside di Pozzuoli «Torna a scuola, ti aiuteremo»
di ​Viviana Lanza e Alessandro Napolitano
Mercoledì 28 Settembre 2016, 08:10 - Ultimo agg. 29 Settembre, 08:29
3 Minuti di Lettura

Dopo la denuncia presentata dai genitori della diciannovenne di Pozzuoli, protagonista di un video hard con il fidanzato finito sul web e alla gogna mediatica come in una triste e assurda replica della vicenda che ha spinto al suicidio solo due settimane fa Tiziana Cantone, la 31enne di Casalnuovo, il fascicolo di inchiesta non è più contro ignoti. Il cerchio si stringe e compaiono i nomi dei primi denunciati. Sono indicati in un'informativa che la polizia di Pozzuoli ha trasmesso alla Procura di Napoli. L'attenzione, in questa fase assolutamente embrionale delle indagini, si sta concentrando su alcune persone, secondo indiscrezioni tre, comunque su coloro che hanno commentato o verosimilmente diffuso il video in questione. La denuncia è scattata per le accuse di violazione della privacy e diffamazione, ma i pm a cui sarà affidato il caso potranno, a loro discrezione, valutare se modificare o ampliare il raggio delle accuse e quindi il campo delle indagini.

C'è al vaglio anche il traffico di informazioni per il trattamento illegale di dati sensibili. Tutto è nato dalla denuncia dei genitori della ragazza che da giorni, da quando è diventato virale il video che la ritrae in un momento di intimità con il partner, non esce più di casa, nemmeno per andare a scuola. La sua vita si è fermata, paralizzata sotto il peso di una notorietà non voluta e che l'ha esposta a commenti, allusioni, offese sul web. Lei, la protagonista del video hard finito nella grande trappola della rete internet, nella sua scuola non va per ora. Eppure dalla scuola parte un appello della dirigente e della professoressa: «Torna, ti aspettiamo. Il tuo posto è qui, tra i tuoi compagni e le tue compagne. Ti saremo vicini. È un momento, in ogni caso passerà e abbiamo gli strumenti giusti per aiutarti». 

Nel fascicolo potrebbe confluire l'informativa della polizia postale di Milano a cui si è rivolta la giornalista e blogger Selvaggia Lucarelli segnalando post e commenti apparsi su social e i siti porno che avrebbero pubblicato il filmato. E potrebbe entrare nel fascicolo anche la denuncia sporta dal fidanzato della 19enne che nei giorni scorsi, ancor prima che il caso esplodesse mediaticamente in maniera dirompent, e dunque prima della denuncia presentata dai genitori della ragazza, ha segnalato una intromissione abusiva sul suo telefonino, cioè l'hakeraggio dello smartphone con il quale avrebbe girato il filmato hot. È possibile che nei prossimi giorni i magistrati decidano di ascoltare le parti offese e altri potenziali testimoni delle violazioni. 

Formalmente non ci sono ancora iscritti nel registro degli indagati, ma ci si aspetta un'iscrizione a breve. Si cerca di individuare i responsabili della diffusione dei video hot, chi lo avrebbe fatto circolare su Whatsapp e di lì lanciarlo in pasto al mondo della Rete, con condivisioni e commenti dalle parole e i toni diffamatori, che sono valsi a rendere riconoscibile la vittima e a spingerla sulla scottante e terribile graticola dei sociale e dei siti hard.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA