Video hot in rete, la 19enne dal pm:
«Io, costretta rintanata in casa»

Video hot in rete, la 19enne dal pm: «Io, costretta rintanata in casa»
di Leandro Del Gaudio
Domenica 23 Ottobre 2016, 11:33 - Ultimo agg. 15:50
3 Minuti di Lettura

 Ha commesso un errore, un passo falso. E ha tentato di rimuoverlo, di cancellarlo dalla memoria informatica del proprio cellulare. Tentativo vano, che non è sfuggito agli esperti della polizia postale, che da oltre un mese sono impegnati in un probabile caso di cyberbullismo. Eccola l’ultima novità nel corso dell’inchiesta sulla pubblicazione di un video hot, che ritrae due ragazzi - lui 22enne, lei di 19 - mentre consumano un atto sessuale. Maggiorenni e consenzienti, entrambi di Pozzuoli, potenzialmente vittime di un attentato alla propria riservatezza, secondo quanto sta emergendo dalle pieghe di un’inchiesta che macina nuovi sviluppi investigativi.

Un caso noto, su cui la magistratura prova a fare chiarezza. Di recente, è stata ascoltata dal pm la studentessa di 19 anni finita al centro dell’ultimo caso di pubblicazione arbitraria in internet. Decisamente provata da questa esperienza, ha fornito alcuni particolari sulla vicenda che le è toccato vivere, offrendo particolari sulla cerchia di conoscenti che potrebbero essere interessati alle indagini, ma anche sui propri contatti «social». Chiede anonimato, la ragazza, di rimanere al riparo dal clima morboso che la circonda, e spera di voltare pagina al più presto. Intanto, però, le indagini vanno avanti. C’è una persona nel mirino dei pm.

È un conoscente, un giovane uomo che avrebbe postato il video su un canale «aperto», rendendolo fruibile a tutti, facendolo diventare virale. Potrebbe non essere l’unico a finore sotto inchiesta, a giudicare dal raggio d’azione delle indagini. È indagato per violazione della privacy, non per diffamazione (reato non denunciato dal 22enne, per il quale non si procede d’ufficio), su di lui si concentrano le attenzioni della Procura. Inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli, al lavoro sull’ultimo probabile caso di cyberbullismo è il pm Valeria Sico.

È toccato a lei ascoltare la ragazza di 19 anni, dopo aver sentito a sommarie informazioni anche la madre, oltre al denunciante di 22 anni (lo studente che ha sporto denuncia a metà dello scorso settembre) e ad altri potenziali testimoni. Una volta dinanzi al pm, la 19enne ha motivato tutto il proprio disagio per quanto sta avvenendo, provando a fornire elementi utili agli accertamenti di polizia giudiziaria: «Ero consenziente e maggiorenne al momento del video - avrebbe confermato la ragazza - ma mai mi sarei aspettata che la cosa potesse essere messa in rete, fino a colpire me e il mio nucleo familiare». Anche la ragazza, ha mostrato spontaneamente il cellulare al pm, che è stato poi analizzato dagli uomini della polizia postale.

Una scena già vista al sesto piano della Procura di Napoli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA