Villa Letizia a Barra, tutto fermo
dopo il progetto del Comune:
«Una discarica a cielo aperto»

Il viale centrale della Villa nel cuore di Barra
Il viale centrale della Villa nel cuore di Barra
di Alessandro Bottone
Venerdì 12 Maggio 2017, 17:28
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A distanza di cinque mesi dal progetto approvato dalla giunta comunale per Villa Letizia, polmone verde nel cuore nel quartiere Barra, tutto è fermo. Oggi i giardini assomigliano sempre più a una prateria nella quale la vegetazione è così fitta da non permettere l'accesso.

Divisa in due aree, la struttura è in condizioni degradanti da diversi anni tanto da renderla inagibile: i lampioni sono stati danneggati e i tombini sono privi di chiusini a causa dei furti. Frequentato soprattutto da bambini, incoscienti del pericolo, al parco è stato sottratto anche il cancello d'ingresso. Uno scenario devastante nel quale si mette anche la mano dell'uomo a fare danni: quintali di rifiuti di ogni genere sversati illecitamente nella parte vicina al parcheggio. Una carcassa di un'auto fatta a pezzi è stata lasciata tra le sterpaglie. Plastica, cassette di legno, residui di lavori edili, due cisterne arruginite, tubature di scarico in amianto. Una realtà squallida nella periferia orientale di Napoli. Dalle casine, che ospitavano i bagni, sono stati sottrazzi tutti i pezzi e della adiacente scala in ferro resta ormai poco. Le giostre sono state bruciate dai roghi che hanno interessato anche diversi arbusti secolari.
 
La gente ha abbandonato questo posto perché non è curato. Eppure ci sono una pista di pattinaggio, un piccolo anfiteatro, un gazebo. Attualmente nessuno si occupa della manutenzione. A portare attenzione sulla questione sono gli attivisti di CAB, Cittadinanza Attiva per Barra:  «Siamo ancora in attesa della pulizia e del ripristino del parco» dice Rino Amato, che specifica l'esigenza di una messa in sicurezza delle aree e una adeguata vigilanza, particolarmente importante dopo i roghi dolosi ai cumuli di rifiuti appiccati per eliminare tracce e presenza di ratti.
 


Una denuncia è stata presentata anche dal gruppo del M5S della VI Municipalità per il grave problema di sicurezza e di salute pubblica. Il SAT municipale, in loro risposta, ha difatti specificato di non avere a disposizione adeguate risorse umane, mezzi e risorse economiche per far fronte agli interventi indispensabili alla riapertura.
 
La delibera di dicembre scorso, la numero 800, prevede il recupero di oltre 41mila metri quadrati del Parco con l’eliminazione dei cumuli di rifiuti, il ripristino della recinzione e della pavimentazione, la verifica delle alberature. Ma anche la manutenzione di vialetti, pozzetti, caditoie, cordoli, panchine nonché del sistema di illuminazione, dell'impianti idrico e fognario. Nel progetto - con importo complessivo 550mila euro - vengono individuate anche aree destinate per laboratori di giardinaggio e percorsi per educazione ambientale.
 
 

«Non ci sono fondi nel bilancio comunale relativi alla delibera» dichiara il Presidente della VI Municipalità, Salvatore Boggia che aggiunge: «Il nostro obiettivo è organizzare, con forze ordinarie, la riapertura del parco attraverso il ripristino del muro perimetrale, la chiusura dei manufatti da mettere in sicurezza, la potatura degli alberi, il ripristino del verde e dei tombini.
I tempi sono strettamente legati all’amministrazione centrale». Boggia auspica un affidamento della struttura per assicurare adeguata guardiania e sicurezza.

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