Nello stesso penitenziario napoletano era stato destinato anche Vincenzo Ametrano ma, giunto al cancello di Secondigliano il giorno dopo, ha scoperto che erano finiti i posti disponibili ed è stato mandato indietro, o meglio «dirottato» verso il carcere Salvia di Poggioreale.
Anche lì, però, i carabinieri che lo accompagnavano hanno dovuto incassare un «rifiuto» poiché mancano posti letto nelle celle. Nel circondario, rimaneva solo la casa circondariale di Avellino, ugualmente al collasso e costretta a rifiutare prima della partenza del detenuto da Napoli. Così, il magistrato di turno ha disposto per Vincenzo Ametrano il trasferimento d'urgenza agli arresti domiciliari, nonostante il tipo di reato contestato favoreggiamento aggravato dall'agevolazione mafiosa preveda almeno inizialmente la detenzione in carcere. Anche per Ametrano come Nappo assistito dagli avvocati Giovanni Tortora e Gaetano Rapacciuolo è stato fissato per domattina, dinanzi al gip di Torre Annunziata, l'interrogatorio per la convalida dell'arresto. A quel punto, è possibile che venga valutata la necessità del trasferimento in carcere, ma prima sarà necessario fare una nuova ricerca nei vari penitenziari per trovare un posto letto che possa ospitare il nuovo detenuto.