Acerra. «Non faccio la fila, sono armato» ed entra con lo scooter nel pronto soccorso: denunciato

Acerra. «Non faccio la fila, sono armato» ed entra con lo scooter nel pronto soccorso: denunciato
di Enrico Ferrigno
Martedì 19 Aprile 2016, 20:30 - Ultimo agg. 20:37
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Acerra. «Ho fretta, sono armato, fatemi passare». E via a tutto gas nella sala d’aspetto con il suo scooter. É accaduto oggi ad Acerra nel pronto soccorso della Clinica dei Fiori tra una piccola folla di ammalati e familiari in attesa di essere visitati. L’uomo, un pregiudicato  di 32 anni prima di piombare con il suo “Honda SH” all’interno della struttura sanitaria aveva minacciato medici ed infermieri.


«Voglio andare nei reparti per farmi visitare e non voglio fare la fila» ha dapprima chiesto con insistenza ad un attonito infermiere che ha tentato di bloccarlo mentre era ancora a piedi. «Per passare c’è bisogno di registrarsi, mi fornisca  le sue generalità» hanno chiesto gli addetti del presidio. Ma lui non ha voluto sentire ragioni e ha cominciato ad inveire contro il personale della clinica. Poi è uscito nel vicino parcheggio, ha inforcato il suo scooter ed è entrato nella sala d’aspetto del pronto soccorso gridando di essere armato. Sono stati attimi di autentico terrore per coloro che erano in attesa di essere visitati e per il personale della clinica.

L’uomo, che ha precedenti per reati contro il patrimonio e per droga era completamente fuori di sé. Non ha mostrato la pistola, ma ha minacciato più volte di volerla utilizzare se non lo avessero fatto passare prima degli altri. Poi, quando si è reso conto che era stato richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, è fuggito via velocemente. Ma è stato rintracciato dai carabinieri della Compagnia di Castelcisterna guidati dal capitano Tommaso Angelone. Nella sua abitazione, poco lontano dalla clinica, i militari hanno trovato lo scooter ed una pistola semiautomatica giocattolo. L’uomo è stato denunciato dai carabinieri per minacce.

«É diventata  ormai una situazione insostenibile; siamo continuamente vessati, minacciati e talvolta anche picchiati. Ogni giorno quando veniamo a lavorare speriamo di tornare a casa quantomeno integri. Non ce la facciamo più a vivere in questo modo», racconta con rabbia uno dei medici che lavora al pronto soccorso. Tre  anni fa addirittura per futili motivi di precedenza un uomo accoltellò la madre della persona con cui aveva litigato. In un anno la clinica dei Fiori registra mediamente oltre 60 mila accessi al pronto soccorso e 10 mila ricoveri d’emergenza, praticamente raddoppiati da quando è inagibile l’emergenza dell’ospedale di Frattamaggiore. «Siamo in trincea e cerchiamo di fare fronte a tutte le emergenze, ma evidentemente questo non basta per stare tranquilli”, spiega sconsolato il direttore sanitario Antonio Vetrella.
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