Vomero, scuola professionale:
ex ufficiali inchiodati da una foto

Vomero, scuola professionale: ex ufficiali inchiodati da una foto
Mercoledì 20 Luglio 2016, 12:02 - Ultimo agg. 18:11
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Fotografati al Vomero, all'esterno di una scuola di formazione tra le più frequentate in Italia. Fotografati personaggi ritenuti di primo piano, nell'ambito di un'inchiesta che punta a verificare l'esistenza di mazzette in cambio di informazioni riservate: tangenti da versare a graduati o a ex ufficiali, in cambio delle risposte giuste per entrare nella cosiddetta «ferma» dell'esercito, un regime di reclutamento primario, che però garantisce - trascorsi dodici mesi - un possibile salto nei ranghi di polizia, carabinieri e guardia di finanza. Ma andiamo con ordine.
Inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D'Avino e dal pm Stefania Buda, si va dalla corruzione al millantato credito, sono almeno una quindicina gli indagati.

Tra i soggetti coinvolti spicca la figura del generale Luigi Masiello, ritenuto negli ambienti militari come uno dei migliori formatori di aspiranti reclute. Difeso dall'avvocato Michele Mozi, Masiello ha speso gli ultimi anni nella scuola di formazione al Vomero (ma è particolarmente attivo anche in alcune scuole di provincia), dove ha gestito corsi di formazione, percorsi da battere per poter meglio affrontare le selezioni.

Viene tirato in ballo da soggetti ritenuti intermediari o mediatori, procacciatori di affari, che finiscono al centro di una trama di intercettazioni telefoniche. Quanto basta ad indurre gli inquirenti ad assumere un atteggiamento cauto e a spaziare dalle accuse di corruzione a quelle di millantato credito, qualora qualcuno avesse speso il ruolo del graduato oggi in pensione per convincere a versare tangenti.

E non è un caso che riferimenti al «generale» scandiscono diverse conversazioni finite agli atti, a dimostrazione del tentativo di fare squadra da parte dei presunti esponenti della cricca.
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