Why not, De Magistris attacca. I magistrati: «Gravi e inaccettabili le sue dichiarazioni»

Why not, De Magistris attacca. I magistrati: «Gravi e inaccettabili le sue dichiarazioni»
Venerdì 26 Settembre 2014, 16:01 - Ultimo agg. 17:52
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L'Associazione nazionale magistrati «giudica gravi e offensive le dichiarazioni rese dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris nei confronti dei giudici del Tribunale di Roma in relazione alla sentenza emessa nei suoi confronti». Parole «tanto più inaccettabili - sottolinea l'Anm - poiché provenienti da un uomo delle istituzioni che ha per anni anche svolto la funzione giudiziaria».



L'Anm, prosegue la nota, «pur non entrando nel merito della vicenda giudiziaria, osserva che le espressioni usate vanno ben oltre i limiti di una legittima critica a una sentenza perché esprimono disprezzo verso la giurisdizione».



Non un «attacco» alla magistratura, ma «parole forti» nei confronti di una sentenza che continua a definire «inaccettabile e intrisa di violazioni di legge». Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, non smorza i toni nei confronti dei giudici che l'hanno condannato, con pena sospesa, per l'inchiesta Why not. «Prima di censurare ciò che ho detto o fare una difesa corporativa - dice - l'Anm legga le mie dichiarazioni. So discernere».



«La magistratura non è un moloch di gente per bene, perchè ci sono anche fior di delinquenti - sottolinea - Se l'Anm intende censurare le mie dichiarazioni ha tutto diritto di farlo, come io ho tutto diritto di fare critiche da persona che pensa di aver subito ingiustizia».



«Non mi lascio trascinare da chi oggi vorrebbe da me un attacco alla magistratura - precisa - Vengo da quattro generazioni di magistrati, sono magistrato e penso che in magistratura ci siano diversi magistrati collusi e corrotti, che non applicano la legge secondo rispetto della Costituzione». Il suo «plauso», il suo «appoggio» va a quei magistrati che «ogni giorno combattono crimine e corruzione con la schiena dritta». «Ho tra i miei migliori amici molti magistrati e difenderò per sempre quelli coraggiosi - fa sapere - Sono disposto a farmi ammazzare per la loro autonomia e indipendenza e per il loro lavoro». Il sindaco racconta che fin «dal primo anno in cui ero in magistratura, senza lanciare accuse generiche, ho denunciato anche le nefandezze all'interno della magistratura e credo che questo sia un bene».



«Mi auguro che il nuovo Csm legga con attenzione sia il procedimento sia la sentenza - dice ancora - Per questo ho pagato in magistratura, ma nello stesso tempo so che ci sono tantissimi uomini tantissime donne nella magistratura che sono onesti e sapranno riformare una sentenza così ingiusta».



«La magistratura va rispettata, ma non è che quando sbaglia può determinare le sorti della democrazia - prosegue - e deve avere il coraggio di guardare al proprio interno quando accadono cose strane, torbide, inaccettabili e invito chi ha il dovere di farlo, e cioè l'autorità giudiziaria, a verificare nella sua autonomia se in quel processo è filato tutto liscio, se non ci sia stato qualche comportamento anomalo di qualche pezzo appartenente alle forze dell'ordine». «È un'anomalia che tre magistrati che stavano indagando e avevano portato alla luce le nefandezze contro di me sono stati trasferiti - ricorda il sindaco - sfido chiunque di voi a trovare un altro caso, in un Paese democratico, in cui un magistrato viene trasferito, nello specifico io, perché indagavo sul presidente del Consiglio dell'epoca il ministro della giustizia nominato dal presidente dell'epoca chiede il trasferimento del magistrato». «Tutto si può dire - conclude - tranne che in questa vicenda Italia si sia comportata da Paese democratico».
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