Con Kaufmann quelli di CantaNapoli
da Arbore ai fratelli Bennato

Con Kaufmann quelli di CantaNapoli da Arbore ai fratelli Bennato
di Maria Chiara Aulisio
Martedì 13 Settembre 2016, 10:56
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Renzo Arbore è tra i primi ad arrivare quando il San Carlo è ancora semivuoto. Cappello d’ordinanza e cravatta fantasia, “quello della notte” sorride e ammicca tra un selfie e l’altro: «Lo sapete tutti, la canzone napoletana per me è una magia. E Kaufmann che canta Napoli è un evento strepitoso. Ci voleva un tenore tedesco innamorato di questa città per ribadire finalmente che la parte più nobile della musica napoletana è la canzone: una verità storica che, a fatica, porto avanti da trent’anni». Con Renzo, sotto braccio, la Laurito, più colorata e cotonata che mai: «Che vi devo dire? Adoro la lirica, invitatemi più spesso, soprattutto quando arrivano questi tenori...». “Questi tenori”, dice la Marisa nazionale, e il riferimento alla indiscutibile avvenenza della star sexy della lirica, una delle voci più ricercate dai più grandi teatri del mondo, è fin troppo evidente. Ma la Laurito, ciuffo blu e abito lungo in puro stile indiano, è in buona, anzi ottima compagnia. Cristina Donadio, la sensualissima Scianèl di Gomorra, sorride e conferma volentieri: «Bello è bello non c’è che dire, ma la suggestione di questa serata è un’altra. Quale? Napoli è una città d’arte, di musica e di cultura. Il concerto di Kaufmann dovrebbe rappresentare la normalità non il grande evento». Ha ragione Scianèl. «Il Senso del Mattino» atto secondo supera davvero ogni aspettativa. Giusto un anno dopo la presentazione del docufilm sul giornale di via Chiatamone - sempre nella storica sede del Lirico Sancarliano alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella - il concerto del fuoriclasse della lirica è un trionfo assoluto di consensi, critica e partecipazione.

Una serata attesissima, quella di ieri, che non ha deluso i melomani più esigenti e raffinati e gli instancabili presenzialisti. Abiti scuri e signore in lungo, sofisticate acconciature e tacchi a spillo. Tutte in nero (o quasi) tranne una: la diva della danza. Carla Fracci, come sempre vestita di bianco, entrando al San Carlo si commuove addirittura e raccoglie l’applauso del pubblico che ha già preso posto in platea: «Sono innamorata di Napoli e di questo teatro pieno di ricordi ed emozioni. Lo sento un po’ come casa mia e ogni volta che ci vengo è una gioia immensa». Dalla danza alla musica il passo è breve. Ed ecco che al San Carlo, mentre i fumogeni dei manifestanti colorano di rosso la Galleria Umberto I, arrivano i fratelli Bennato, Eugenio e Edoardo, Peppe Barra, Peppino di Capri e Sal Da Vinci, con la moglie Paola, che parla di «occasione straordinaria». «Mi piace la musica lirica - aggiunge il cantante - soprattutto perché ha portato la canzone napoletana in giro per il mondo. Grazie a Jonas Kaufmann, dunque, e grazie al Mattino».

Ringrazia il giornale anche lo scrittore Maurizio de Giovanni. Perché? «Ha avuto la forza e il coraggio di organizzare una grande serata come questa - spiega - che ha un significato molto importante per la nostra città. Complimenti! E avanti così». Qualche fila più dietro siede Mirella Barracco, storica animatrice di Napoli 99, la fondazione creata ad hoc per valorizzare le risorse culturali e ambientali di Napoli e del Mezzogiorno: «Il Mattino ha invitato mezzo governo, una operazione straordinaria che ha acceso i riflettori sulla storia del giornale ma anche sulla città e sul suo futuro». Con lei il fotografo Mimmo Jodice, il pittore Armando De Stefano, che, lirica a parte, non nasconde una grande passione per il jazz, l’artista Marisa Albanese, il direttore di Casa Madre Eduardo Cicelyn, il regista Luca De Fusco, direttore del teatro stabile di Napoli, l’industriale e collezionista d’arte bolognese Marino Golinelli con la moglie Paola, Gabriella Cerato sexy in nero corto e scollato, la giornalista Franca Leosini che da «grande appassionata di musica lirica» dichiara che «per nulla al mondo» avrebbe rinunciato a partecipare a questo evento. «Quando mi ricapita? - sorride la conduttrice di Storie maledette - Kaufmann che canta nella mia città, nel “mio” teatro». 
 

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