Cunningham dal Trono di spade al Comicon: «Vorrei essere come sir Davos»

Cunningham dal Trono di spade al Comicon: «Vorrei essere come sir Davos»
Domenica 30 Aprile 2017, 19:21
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«Quando mi chiedono che faccio, mi fa schifo dire “sono un attore”. Ma amo recitare e sono orgoglioso di interpretare un personaggio di rigore morale, con senso di responsabilità. Vorrei essere un giorno come sir Davos». Così racconta se stesso e il suo personaggio nel «Trono di Spade» Liam Cunningham, l'attore irlandese ospite di Napoli Comicon, dove ha lanciato oggi in un affollatisimo auditorium la settima stagione della serie fantasy, in onda dal 17 luglio su Sky Atlantic.

Cunningham, in jeans e polo blu, è a Napoli da venerdì sera, ha visitato la città e si è concesso una puntata a Capri: «Napoli è fantastica, ma amo tutta l'Italia che noi irlandesi sentiamo così vicina. Mi sento più vicino agli italiani che agli inglesi», racconta, spiegando anche il suo impegno sociale. «Noi irlandesi e gli italiani condividiamo una storia di sofferenza e di emigrazione. Per questo ci sentiamo vicini ai migranti in questo momento storico». E anche per questo Cunningham ha visitato spesso dei campi profughi, in Giordania, al confine con la Siria, «e nei prossimi giorni partirò per un campo in Uganda».
 


L'interprete irlandese, approdato al Trono di Spade dopo aver lavorato al cinema con Ken Loach, Spielberg ma anche con Dario Argento ne «Il Cartaio» («non proprio il suo miglior film», dice sorridendo) è vicino agli ultimi, e lontano dal potere, un tema che ricorre anche nella serie: «Il Trono di Spade - spiega - parla essenzialmente di potere e della paranoia di chi ce l'ha e vuole conservarlo: funziona così in un racconto fantasy ma anche nella vita reale, nella politica. Per questo amo il personaggio di sir Davos, lui non ha il desiderio di essere buono ma di fare la cosa giusta e il pubblico apprezza il suo grande onore».

Arrivato tardi ala recitazione («dopo i trent'anni», spiega), Cunningham racconta la sua vita «precedente»: «Ho lavorato per un lungo periodo in Africa, mi occupavo dell'elettrificazione delle zone rurali. È stata un'esperienza che mi ha aperto gli occhi sul mondo e quando sono tornato in Irlanda non volevo più fare quel lavoro. Mi trovai un hobby, la recitazione e poi l'ho amata ed è diventato il mio lavoro».

La notorietà internazionale è arrivata con il Trono di Spade: «È un dramma shakespeariano - dice - e sono orgoglioso di lavorarci. Poi il gruppo di attori straordinario, con un grande feeling. Condividiamo le attese del pubblico: a volte noi stessi ci ritroviamo a chiederci “chi salirà sul trono?”». Una domanda che si chiedono tutti i fan della serie che hanno riempito oggi l'auditorium della Mostra d'Oltremare per l'incontro con i pubblico a Napoli Comicon. Ma Cunningham ha mantenuto la consegna del silenzio sulla settima stagione: «Quando qualcuno mi chiede anticipazioni - dice - io rispondo: certo, ti dico tutto.
Ma subito dopo cambiano idea e non vogliono sapere nulla. Vogliono godersi lo show. Posso solo dire che nel trailer della nuova stagione ci sono indizi importanti».

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