Deputazione di San Gennaro
in dieci giorni il nuovo statuto

Deputazione di San Gennaro in dieci giorni il nuovo statuto
di Francesco G. Esposito
Domenica 9 Ottobre 2016, 22:08
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Approvazione dello statuto della Deputazione della Cappella del tesoro di San Gennaro entro 10 giorni e programmazione di mostre «in esterna» delle meraviglie con una cadenza almeno biennale. Sono stati il delegato legale della Deputazione, Riccardo Imperiali di Francavilla e il direttore del museo del Tesoro, Paolo Jorio, ad anticipare alcune delle novità legate al futuro del tesoro. L’occasione è stata quella dell’inaugurazione dell’esposizione al Tarì fino a domani di una quindicina di pezzi del tesoro (con sei meraviglie tra cui la collana del santo e la celebre mitra gemmata). Un evento ideato in concomitanza con i festeggiamenti per i 20 anni del centro orafo di Marcianise, dove è in corso la nuova edizione del salone del gioiello «Mondo Prezioso» con oltre 140 espositori. 

L’approvazione «entro una decina di giorni dello statuto - spiega Imperiali - con la firma da parte del ministro dell’Interno Alfano metterà un punto fermo sul fatto che la gestione del tesoro di San Gennaro resti alla città di Napoli attraverso la Deputazione. Prerogativa che avevamo rischiato di perdere all’indomani della firma del decreto di inizio anno - da noi impugnato - che ipotizzava la trasformazione in “Fabbriceria”. Soluzione che avrebbe minato l’indipendenza di una gestione totalmente laica». Inevitabile un passaggio sul rapporto con la Curia e con il cardinale Sepe, «con cui siamo ora in perfetta armonia - aggiunge Imperiali - ma se fosse restato in piedi l’istituto giuridico della Fabbriceria ci sarebbe stato il rischio per la città di Napoli di perdere la gestione della cappella. Visto che si tratta di un istituto in cui il bene è della Chiesa e viene amministrato solo in parte da laici. Ebbene, la cappella è qualcosa di completamente diverso. È una cappella privata nata con i soldi della città di Napoli, dati dagli antichi “sedili”(paragonabili alle attuali circoscrizioni) le cui famiglie ancora esistono e tramandano la gestione della capella del Tesoro da 500 anni». Questa battaglia ha fatto sì che San Gennaro fosse conosciuto ancor di più all’esterno della città e anche all’estero (oggi 25 milioni di devoti nel mondo), vista l’eco mediatica che ne è scaturita. Rischiavamo di perdere per confusione, e per l’arroganza di taluni avallata da altri. Poi c’è stato l’improvvido decreto del ministero firmato da Alfano, probabilmente mal consigliato, contro cui ci siamo opposti. È iniziata una controversia giudiziaria, una vera battaglia per la città». E passando dalla giornata di protesta dei fazzoletti bianchi, Imperiali arriva a parlare del «coraggio di dire la verità. Se avessimo il coraggio, anche in un contraddittorio con le istituzioni, di portare avanti le nostre ragioni quando sono giuste, probabilmente questa città potrebbe superare la fase di stallo a cui è condannata da sempre». 

Intanto, proprio la donazione effettuata dal Tarì (circa 30mila euro) consentirà di provvedere a un maquillage dei locali del museo. Ecco perché «pensiamo - spiega Jorio - di rendere ciclica la “trasferta” di parte del tesoro, in primo luogo per far conoscere e promuovere il culto di San Gennaro (80mila visitatori annui), ma anche perché ora lo possiamo fare anche in sicurezza grazie alle 10 teche blindate come quelle usate per il “Tesoro della Corona” inglese (del valore di 75mila euro ciascuna) che ci sono state donate dai musei nelle precedenti esperienze in cui il Tesoro è uscito dalla cappella (Parigi, Roma e Brasile)». Il presidente del Tarì, Vincenzo Giannotti e il sindaco di Marcianise, Antonello Velardi, hanno colto l’occasione dell’evento per sottolineare rispettivamente la «necessità di un potenziamento delle infrastrutture primarie di collegamento al polo orafo» e «l’orgoglio di poter ospitare un evento di pregio che rafforzi anche il legame con Napoli e che contribuisca ad abbattere sempre più gli steccati tra la realtà cittadina e il tessuto produttivo di Marcianise in un territorio che rappresenta, tra distretto commerciale e industriale, una parte importante del Pil regionale». 
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