«Estate a Napoli», è scontro
Comune-Regione | Il programma

«Estate a Napoli», è scontro Comune-Regione | Il programma
di Luigi Roano
Giovedì 21 Luglio 2016, 10:38
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«È ora che dalla Regione arrivino un po’ di fondi per il turismo e la cultura su Napoli, facciamo sempre tutto tutto da soli». Presentata l’estate a Napoli, l’assessore alla Cultura e al Turismo Nino Daniele, coglie l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa per lanciarlo verso via Santa Lucia, centrando in pieno l’ufficio del governatore Vincenzo De Luca titolare della delega alla Cultura. «Il Comune mette 900mila euro sul San Carlo noi 16 milioni» trapela dalla Regione. Schermaglie estive utile per movimentare l’elettroencefalogramma piatto sulla tra Comune e Regione. Vero è - fanno notare sempre dalla Regione che l’insediamento è avvenuto lunedì, difficile stabilire un rapporto se non si sapeva nemmeno chi fosse l’assessore competente. Anche qui siamo sul filo delle schermaglie, della punzecchiatura, pur sempre sintomo di un cento nervosismo.

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Procediamo con ordine, cosa ha detto Daniele in riferimento alla storica kermesse estiva? «Abbiamo fatto tutto da soli. Non si può continuare così: è assurdo». Il messaggio è diretto alla Regione Campania e al Governo e l’assessore non lo nega: «Non possiamo sempre sperare che il marketing ce lo facciano Dolce e Gabbana a spese loro. C’è bisogno di avviare un confronto e mettersi seriamente intorno ad un tavolo per lavorare insieme. Napoli ha vissuto una ripresa turistica formidabile che dimostra come questa città possa essere una grande opportunità per tutta la Campania e tutto il Mezzogiorno». Dalla sala giunta di Palazzo San Giacomo il match si sposta al Museo archeologico: «Spero che la Regione, adesso, dopo questo primo anno di rodaggio, faccia la sua parte, investendo in cultura più soldi, grazie anche a un turismo che in città è aumentato per merito soprattutto delle nostre iniziative. E i numeri e le ricerche dicono che il turismo che arriva in città è di alto profilo, si tratta di viaggiatori istruiti e preparati, quindi è necessario un progetto di attrattive culturali più articolato e di prospettiva, e questo si può fare solo con un bilancio ad hoc». Il dirimpettaio di Daniele questa volta è il consigliere per la Cultura di De Luca Sebastiano Maffettone: «Noi non abbiamo mai abbandonato l’idea di maggiori investimenti nella cultura, lo dimostra il fatto che abbiamo chiuso un importante accordo con la Biblioteca nazionale per la digitalizzazione di testi rari e importanti. E poi investiremo nella valorizzazione della canzone napoletana e torneremo alla carica per portare la formula vincente di Book-city a Napoli, dove finalmente far tornare un grande evento di libri che manca da tanti anni». Presente all’Archeologico dove è stato presentato il piano di ulteriore rilancio, Antimo Cesaro, sottosegretario alla cultura. «Napoli vince se fa squadra con Ministero e Regione. Ci vogliono - racconta il sottosegretario - infrastrutture migliori e segnaletica di base, ma d’altra parte bisogna anche puntare sulle nuove tecnologie per rendere più attraenti le iniziative, come quelle museali. Proprio in questi giorni sto valutando un progetto, “Leggere in reggia”, che mi ha consegnato uno storico editore napoletano in base a cui organizzare un festival culturale di sette giorni nelle regge campane, durante il quale viene promossa con varie formule la lettura e la valorizzazione delle strutture regionali dove si svolgono le manifestazioni».

Insomma un bel botta e risposta a tre sul tema cultura, con Daniele che insiste su un punto: «Bisogna avviare un confronto con gli operatori del settore e non a caso abbiamo deciso di convocare gli Stati Generali del turismo a settembre. C’è bisogno di un piano di promozione internazionale». Tuttavia, dall’ente di Santa Lucia ci tengono a far sapere che proprio fermi non sono stati. Luglio - per esempio - è stato caratterizzato dal Festival del teatro che ha visto Napoli protagonista e che prima della fine dell’estate sarà approvata la legge sul turismo e sul cinema che contiene le linee guida. Quanto ai tavoli sono prontissimi a raccogliere l’appello 
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