La canzone napoletana
entra all'università

La canzone napoletana entra all'università
di Federico Vacalebre
Martedì 18 Ottobre 2016, 19:20 - Ultimo agg. 19:26
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La vera notizia è nascosta dentro la notizia «ufficiale». Giovedì la Federico II inaugurerà con un concerto una nuova laurea magistrale, quella in Discipline della musica e dello spettacolo, che, recita il comunicato stampa, promette finalmente di colmare «una lacuna nelle offerte didattiche delle università partenopee offrendo agli studenti la possibilità di studiare su un livello avanzato discipline quali la musicologia, la drammaturgia musicale, l’etnomusicologia, il cinema, il teatro». Etnomusicologia? Avete letto bene: a Napoli, al centro di qualsiasi studio etnomusicologico in Italia e in Europa, non si insegna(va) e non si studia(va) etnomusicologia. Lo si farà dal prossimo anno, il secondo del neonato corso, rilanciando: «Finalmente a Napoli, nella capitale dell’etnomusicologia, si potrà studiare la popular music, la tradizione, orale, ma anche la canzone napoletana, che è un ibrido, ma da cui non si può prescindere», spiega Enrico Careri, professore di Musicologia del dipartimento di Studi umanistici della Federico II.

Finora gli studi etnoantropologici e quelli etnomusicologici tralasciavano la canzone napoletana perché d’autore. Ma «Tammurriata nera» apre questioni rilevanti: «L’hanno scritta E.A. Mario e Nicolardi, ma è diventata materiale orale, ha trovato nuove strofette finali, appartiene a tutti ormai, non più solo agli autori. E, naturalmente, il discorso da un brano va allargato a un intero repertorio. Insomma, credo davvero, anche come presidente del Centro studi della canzone napoletana che dirigo nell’ambito delle iniziative della Fondazione Murolo, che questa sia l’occasione più propizia per iniziare un nuovo corso, scientifico, di studi intorno alla canzone napoletana, oltre che alla tradizione orale studiata da vari Leydi, Carpitella, Lomax, De Simone. I nostri studenti non dovrammo più andare a Roma, a Bologna, a Palermo per approfondire seriamente qualcosa che qui è nata, qui ha prosperato, da qui è partita per la conquista del mondo».
Per ora c’è l’appuntamento di giovedì, alle 17.30, nella chiesa dei santi Marcellino e Festo, con concerto «Gli stili della canzone napoletana» degli Acustico Napoletano (Emanuela Loffredo, Brunella Selo, Franco Castiglia, Antonio Murro, Francesco Matrone, Maurizio Pica). La scaletta, naturalmente, sarà interamente dedicata alla melodia partenopea classica.
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