Giovani cineasti si sfidano in un festival dedicato a Dino De Laurentiis

Giovani cineasti si sfidano in un festival dedicato a Dino De Laurentiis
di Delia Paciello
Venerdì 17 Novembre 2017, 19:51 - Ultimo agg. 20:28
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De Laurentiis, un nome che negli ultimi anni - specie a Napoli - rimanda immediatamente al calcio. Eppure questo nome è ben noto in tutto il mondo soprattutto agli appassionati del grande schermo: la storia del cinema italiano è sicuramente legata a Dino De Laurentiis, lo zio del patron azzurro. Grande produttore cinematografico insieme al fratello Luigi; passione tramandata anche ad Aurelio, che ha poi fatto della squadra di calcio il suo «film» più grande. Ma il nome De Laurentiis resta uno dei più importanti della filmografia internazionale.
 

Originario di Torre Annunziata, Dino è scomparso nel 2010: e in suo ricordo nasce CortoDino, il festival del cortometraggio che raccoglie lavori cineasti da ogni parte del  mondo e che ha l’intento di scoprire nuovi talenti. Un progetto rivolto a giovani autori di età inferiore ai 36 anni che si cimentano con passione e dedizione nel difficile mondo del cinema. Oltre 3600 opere pervenute da circa 120 paesi del mondo, 400 dall’Italia. Sono già stati selezionati 120 cortometraggi, principalmente appartenenti a tre settori: animazione, fiction e docufilm. Fra tutte verranno premiate tre opere: un premio al talento campano, uno al miglior film italiano e uno al miglior film europeo. Più tante menzioni speciali che verranno assegnate nei vari ambiti tecnico cinematografico: miglior soggetto, miglior attore, miglior fotografia, facendo attenzione alle tematiche delle stesse opere e al messaggio che lanciano dal punto di vista sociale.

A sorpresa uno dei paesi che ha inviato più corti è l’Iran. «Il dramma che si vive anche sulla libertà di opinione  traspare da tanti film, che purtroppo non sono stati selezionati a causa dei mezzi poveri dal punto di vista tecnico qualitativo», spiega Filippo Germano, direttore del festival e presidente dell’associazione Esseoesse. Dall’Afganistan invece sono in concorso alcuni film. «Aldilà delle idee poi c’è la realizzazione che fa parte della tecnica e lì ci vogliono attrezzature adeguate per una buona resa, e purtroppo alcuni paesi hanno pagato queste differenze di tecnologie», continua Filippo.

Attraverso siti specifici hanno potuto aggregarsi al concorso tanti giovani. La prima scrematura delle opere è avvenuta tramite una giuria popolare e una giuria studentesca composta dai ragazzi del liceo artistico De Chirico, l’Istituto turistico alberghiero Graziani e il liceo Pitagora. Gli studenti e i volontari hanno visionato le varie opere, scegliendo le 102 che verranno presentate il prossimo 20 novembre ad una giuria artistica di esperti presieduta da Lucio Ciotola, che assegnerà i premi. «La commissione ha fatto una cernita fra lavori provenienti da tutto il mondo, ed è stato un duro lavoro sceglierne solo 102, quelli che verranno proiettati lunedì sera», racconta Lucio. «Sono onorato di dare il mio apporto ad un progetto che ritengo valido professionalmente. Qui vale solo la meritocrazia».

Giunto ormai alla settima edizione il festival gode del patrocinio della regione Campania, della città metropolitana di Napoli e dei comuni di Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase. Divenuto ormai a tutti gli effetti un’occasione d’incontro e confronto fra giovani filmakers che si affacciano al panorama cinematografico ricordando il segno lasciato da Dino e dal fratello Luigi. Il presidente onorario del premio è Manolo Bolognini, decano dei produttori italiani che cominciò la sua illustre carriera proprio al fianco di De Laurentiis.
 
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