Origami, l'arte orientale proveniente da Fuorigrotta

Opera del maestro Cirillo - Foto di Giovanni Scotti
Opera del maestro Cirillo - Foto di Giovanni Scotti
di Danilo Capone
Venerdì 24 Febbraio 2017, 22:31 - Ultimo agg. 26 Febbraio, 20:58
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Rivivono, attraverso mille e più piegature, le creature fantastiche del maestro origamista Francesco Cirillo. Nella propria casa-laboratorio, nell’ex quartiere operaio, incontriamo il maestro, che ci racconta il percorso intrapreso all’incirca nove anni fa, nel solco di una passione commutatasi in lavoro: «Questa mia passione nasce essenzialmente per caso. Una persona mi mostrò una prima creazione. Iniziai allora a cimentarmi nella realizzazione di piccoli involucri. Ho da sempre svolto attività di volontariato. Quando tra le attività proposi lavori con gli origami constatai un buon feedback . Vi fu sin da subito un grande successo empatico».

 
 

Dopo la lunga esperienza nel mondo della ristorazione, che dalla giovane età lo aveva condotto su e giù per il Vecchio continente, Francesco aveva fatto ritorno ai luoghi natii. Le pieghe del cuore, ammette poi, volgevano verso lo stesso verso. «Inconsciamente, posso affermare che in quasi tutti i lavori svolti c’è sempre stato qualcosa di artistico, dal suonare la chitarra allo scattare fotografie. Ovviamente, queste attività rientravano all’interno di una sfera ludica». Poi, un giorno rifulse una scintilla. «Avverto oggi di avere la libertà dell’artista». Mostra le sue sculture. 

Modelli di rose giacciono sul piano da lavoro, ancora in fase di definizione. Infine, si nota una strana architettura, bella per essere ammirata, utile per essere studiata nelle scuole. A proposito, Francesco ci racconta dei propri seminari tra i banchi di scuola, a contatto con i bambini: «Quest’arte suggerisce differenti applicazioni, a seconda delle materie insegnate. In questi ultimi anni ho lavorato al fianco di insegnanti ed allievi. Noi possiamo inserire gli origami all’interno dell’attività didattica. Ad esempio, consideriamo la grande geometria dietro ogni creazione. Magari costruendo un fiore, con approccio certamente più divertente e dinamico, l’insegnante potrà più facilmente spiegare il teorema di Pitagora. Senza dimenticare la grande connotazione sociale. Gli origami sono un grande strumento di comunicazione». Ce n’è per tutti i gusti nella casa-laboratorio del maestro,  tra architetture avveniristiche ed esseri sopraggiunti da chissà quale dimensione fantascientifica. Dalla parete ci scruta sornione Yoda, il gran maestro del consiglio Jedi. Come in una carrellata di istantanee, Francesco continua a mostrare le sue opere, scindendole con umiltà tra «sue, proprio sue» e «certo sue, ma derivate dalle nozioni di altri maestri che l’hanno preceduto». Raggiante, raccoglie tra le mani il proprio gioiellino: un bel San Gennaro a mezzo busto. «Ebbene sì, anche io sono di Napoli». Un atto dovuto, insomma.   
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