La lotta tra vita e morte, bene e male:
la performance alla Fornace Falcone

La lotta tra vita e morte, bene e male: la performance alla Fornace Falcone
Giovedì 8 Dicembre 2016, 00:29 - Ultimo agg. 00:30
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Il tema del sacrificio, la lotta tra vita e morte, e anche tra bene e male. Il simbolo di questo tema, su cui indaga la performer napoletana Nicca Iovinella, è un frutto particolare, dai tanti significati: il melograno. Sabato ad Eboli alla Fornace Falcone l’artista segna una nuova tappa nel suo percorso di creatività, di proposta, una ricerca artistica a cavallo tra performance e installazione, che la Iovinella sostanzia da sempre di una attenzione ai materiali e alle tecniche che di volta in volta sceglie per le pagine del suo discorso artistico. Melograno, quindi, in stretta relazione - con il suo succo così fortemente impregnante di rosso, con la tuta bianca che è un po’ la “divisa” dell’artista: da una parte il simbolo di purezza, di trasparenza, se si vuole di leggerezza, dall’altro il colore rosso, il colore del sangue, del sacrificio, del martirio.

Due segni accesi, e accecanti, contrapposti, in opposizione tra loro ma in contrasto creativo, quasi a dimostrazione che gli opposti si attraggono, si incontrano in dialogo. Si diceva dei vari significati che ha il melograno, che come suggerisce Nicca Iovinella (la sua performance avrà luogo alle 18, il video che sarà registrato verrà poi proiettato nei giorni a seguire, fino al 18 gennaio) vuole avere in questa occasione una duplice chiave di lettura, che nelle sue opere è sempre presente e tangibile:
«Il melograno, simbolo di onestà e correttezza per la tradizione ebraica, è un frutto che da sempre possiede un duplice significato: simboleggia infatti gli opposti per eccellenza, la vita e la morte.
Opposizione però non sempre vuol dire antagonismo. Ad unire la vita e la morte vi è il sacrificio
».

La installazione/performance fa parte della rassegna culturale “Materie3” organizzata e curata da Fornace Falcone al Cilento Outlet Village, ed ha vinto l’ultima edizione di Happy Earth Days: nel dettaglio, ci sono, da una parte, una parete bianca, come il colore della tuta che da sempre Nicca Iovinella indossa, simbolo di purezza, una purezza che difficilmente può restare inviolata; e dall’altra i melograni con i suoi colori di un rosso denso: “La sofferenza di questo nostro pianeta, che incontaminato non lo è ormai più, è qui rappresentata - spiega l’artista - da una schiera di trenta frecce realizzate in ferro, alle cui estremità sono stati collocati i melograni, frutti della Madre Terra”. . Il sangue di Dioniso feconda la terra, la quale donerà il frutto della vita e della morte. Iovinella si ritroverà allora inizialmente impotente, crocifissa, freccia tra le frecce; ma quello stesso sangue che macchierà il suo corpo, sarà fonte di nuova speranza e fertilità. (La performance alla
«Fornace Falcone», Eboli, da sabato 10 dicembre 2016 )
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