Lilà, Lenù e le piccole dive scugnizze per «L'amica geniale»

Lilà, Lenù e le piccole dive scugnizze per «L'amica geniale»
di Diego Del Pozzo
Martedì 23 Maggio 2017, 10:41
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Che volto avranno le piccole Lila e Lenù nella futura serie-kolossal «L'amica geniale», tratta dal romanzo omonimo di Elena Ferrante e prodotta a partire da quest'estate da Wildside e Fandango per Rai e Hbo? La domanda non ha ancora una risposta: a Napoli proseguono a ritmo serrato i provini per trovare le due bambine capaci di rendere giustizia agli amatissimi personaggi letterari creati dalla misteriosa scrittrice.

In realtà, poiché l'intero progetto si svilupperà attraverso quattro stagioni con un totale di 32 episodi da 50 minuti ciascuno, in modo da trasporre per immagini l'intera quadrilogia-bestseller della Ferrante pubblicata in Italia da e/o, il regista Saverio Costanzo e la responsabile casting Laura Muccino sono alla ricerca delle interpreti di Lila e Lenù in vari momenti della loro adolescenza. Per questo motivo, anche i provini di ieri a Napoli, nel quartiere Bagnoli, presso la sede della circoscrizione, hanno interessato fasce d'età comprese tra gli 8 e i 20 anni, così com'è capitato già altre volte in questi intensi primi due mesi e mezzo di casting partenopei.

E come avvenuto a ogni convocazione precedente, anche in altri quartieri della città (da Chiaia alla Sanità), anche a Procida, l'ampia sala Pertini nella quale di solito si riunisce il consiglio circoscrizionale di Bagnoli viene presa d'assalto, fin dal mattino e per tutto il giorno, da centinaia di bambini e bambine, ragazze e ragazzi (il casting era anche maschile) accompagnati da genitori, nonni, zii, fratelli maggiori, amiche di famiglia, maestre di recitazione, provenienti non soltanto da Napoli ma da buona parte della provincia e, in molti casi, anche dal resto della regione. I cognomi, d'altra parte, sono schiettamente campani: dall'immancabile Esposito a Saggiomo, Russo, Santamaria, Cascone, Somma, Postiglione, Rapuano, Grasso e così via. Mentre gli accompagnatori compilano i moduli della produzione emergono i vari comuni di provenienza: Giugliano, Cardito, Somma Vesuviana, Castellammare di Stabia, Pomigliano d'Arco, ma anche Caserta, Capua, Avellino, Mercogliano, persino Salerno.

Lì dietro l'angolo, c'è il sogno del cinema e della televisione che, si capisce chiacchierando con i candidati e con i loro genitori, vale molto più della semplice promessa economica, ma vuol dire fama e celebrità che, oggi più che mai, dai reality show ai social network, sono diventate obiettivo di vita, spesso illusorio, di tanti giovanissimi. Così, per esempio, capita di assistere a un dialogo tra la giovane mamma che cerca di spiegare alla figlioletta imbronciata 8 anni ma ne dimostra meno perché il suo provino non è andato troppo bene: «Non è che non sei stata brava la rassicura ma può essere che il personaggio da grande avrà i capelli rossi. E come fanno a prendere te che li hai marroni?». Naturalmente, la piccola non s'arrende: «Perché? Non si può essere fatta la tinta quando è cresciuta?».
Le operazioni vanno avanti senza intoppi, con lo staff della Muccino puntuale nel gestire le ansie delle mamme e dei papà in attesa, ma anche la voglia di mettersi in mostra di ragazzine già temprate da anni di scuola di danza e recitazione. Dopo essersi registrati e aver segnato nome, cognome e numero di telefono su un foglio da portare sempre con sé, i giovani candidati si mettono in fila in attesa di essere chiamati a gruppetti di dieci. I provini si svolgono all'interno della biblioteca, mentre gli accompagnatori attendono seduti sugli scranni della grande sala consiliare. «Mi hanno fatto sedere», racconta all'uscita Martina, 12 anni, vomerese, «e mi hanno detto di tirare i capelli all'indietro, per poter guardare meglio il viso. Poi, hanno scattato alcune fotografie e soltanto a qualcuna di noi hanno fatto un'intervista. Soltanto a chi può essere adatta per i due ruoli principali».

La discriminante, dunque, tra le giovani candidate all'uscita diventa l'intervista: ci si confronta tra chi l'ha avuta e chi no. «Ma anche chi non è stata intervistata», spiega l'undicenne Giada di Giugliano, «potrebbe essere scelta. E si può venire presi anche per fare la comparsa, essere chiamati per altre cose future: è sempre buono essere venuti». La sfrontatezza di queste ragazzine è da dive in erba. Spesso, capita di chiedere qualche notizia alle loro mamme ed essere interrotti da loro che iniziano a raccontare come se non avessero fatto altro nella vita. A un certo punto, tra mamme e figlie inizia a circolare una nuova indiscrezione: «Stanno cercando una ragazza con i capelli ricci», dice sicura la quattordicenne napoletana Giulia, scatenando il panico tra le coetanee dalla capigliatura liscia, ma magari fornendo qualche indizio sulla direzione nella quale si stanno muovendo Costanzo, i suoi sceneggiatori Francesco Piccolo e Laura Paolucci e i produttori Lorenzo Mieli e Mario Gianani per Wildside e Domenico Procacci per Fandango.
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