Napoli apre la basilica del Carmine
a Elghalia, paladina dei diritti umani

Napoli apre la basilica del Carmine a Elghalia, paladina dei diritti umani
di Maria Elefante
Lunedì 22 Agosto 2016, 17:54
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Napoli risponde all'appello di pace e fratellanza di Papa Francesco e apre le porte della basilica del Carmine ad una donna musulmana appartenente al popolo Sharawi, premiandola per il suo coraggio. Sabato sera nell'ambito del premio Pimental Fonseca, prologo del festival di giornalismo civile «Imbavagliati» ideato e diretto da Desirè Klain, Djimi Elghalia ha ricevuto lo scudo della pace e una targa con una menzione speciale.

Militante dal 1998, Elghalia lotta per i diritti umani del suo popolo e con l'aiuto di una macchina fotografica ha documentato le torture subite dalle donne Sharawi, il popolo che abita una porzione del Sahara Occidentale occupata dal Marocco e che da 40 anni attende da anni il referendum per l'autodeterminazione.

Madrina della manifestazione patrocinata dall'assessorato al turismo del comune di Napoli, Lina Sastri che si è esibita in “Madonna de lu Carmine” del maestro Roberto De Simone. 
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