Morte di Gerardo Marotta, il cordoglio di Napoli e della Campania

Morte di Gerardo Marotta, il cordoglio di Napoli e della Campania
Giovedì 26 Gennaio 2017, 14:57
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Immenso è il cordoglio da Napoli e dalla Campania per la scomparsa dell'avvocato Gerardo Marotta, fondatore dell'Istituto Italiano per gli Studio Filosofici. 

De Magistris. «Napoli perde un grande uomo, stimato in tutto il mondo, soprattutto per la sua instancabile guida dell'Istituto Italiano degli Studi Filosofici. Io perdo anche un amico. Gerardo era un profondo pensatore libero, un filosofo acuto e sensibile, uno storico, un maestro di immensa cultura. Un faro, un punto di riferimento per tutte le generazioni. Rivoluzionario fino alla fine, sempre dalla parte della libertà e della giustizia. In prima linea nella lotta per i diritti. A Gerardo mi legavano sentimenti di grande affetto, dai tempi della magistratura, fino agli ultimi giorni. L'ho sentito sempre vicino. Ai familiari l'abbraccio della Città che amava. Napoli ricorderà per sempre Gerardo, l'Avvocato Marotta, un uomo esile, ma dalla grande potenza morale. In lui convivevano, in spirito libertario, etica e diritto, filosofia e politica, storia ed economia. Ciao Gerardo, Napoli perde un grandissimo uomo di cultura». È il commosso ricordo di Gerardo Marotta del Sindaco Luigi de Magistris appena raggiunto dalla notizia della scomparsa del filosofo napoletano. «Il patrimonio librario dell'Istituto è immenso, la nostra idea, nell'ambito del progetto che ci sta impegnando insieme con il Governo su Montedidio, caserma Bixio, e con il progetto Agorà della cultura, è che ci siano luoghi che possono essere destinati a quel patrimonio, che si chiami Biblioteca Marotta». Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a margine di una manifestazione in Prefettura a Napoli, parlando del patrimonio librario dell'Istituto italiano degli Studi filosofici, nel giorno della scomparsa dell'avvocato Gerardo Marotta. «Quello dei sui libri è uno dei temi che ha accompagnato con preoccupazione e rammarico la fine terrena di Gerardo Marotta - ha affermato il sindaco - Noi, nei limiti delle nostre possibilità, abbiamo dato un contributo per evitare che quei libri andassero al macero e andasse disperso quel patrimonio o addirittura oggetto di azioni giudiziarie». «Sul piano della custodia abbiamo dato una grande mano - ha aggiunto - il rammarico che lui aveva è che non riusciva a riscuotere i crediti da parte dello Stato e che non ci fosse quell'interesse dovuto per aiutare la città di Napoli a ristrutturare luoghi in cui mettere equilibri». «Noi ci impegneremo affinché tutto questo accada - ha sottolineato - L'istituto vive momento difficile ci auguriamo che i familiari vengono lasciati soli». Il sindaco ha ricordato Marotta come «grande illuminista dei nostri tempi, un uomo libero, con senso della moralità». «Il rammarico è che alcune nostre sollecitazioni nei confronti dell'istituzioni centrali per un suo maggiore riconoscimento non sia arrivato - ha concluso - avevo scritto al Presidente della Repubblica per la nomina a senatore a vita perché penso che Marotta, attraverso la filosofia, la storia di Napoli, sia patrimonio comune della cultura universale».


De Luca. «Gerardo Marotta lascia un grande vuoto ma anche un enorme insegnamento, che va ricordato, e non solo oggi, insieme al senso civico delle sue battaglie a difesa della Cultura». Lo scrive su twitter il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

Sepe. «Un esempio di cultura napoletana che ha fatto onore, soprattutto attraverso l'Istituto italiano degli Studi filosofici, alla città e a tutta Italia». Lo ha detto il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo metropolita di Napoli. «Il mio è un ricordo doloroso per la sua scomparsa - ha affermato - L'ho incontrato diverse volte e qualche volta è stato a cena a casa mia perché avevamo dei progetti in comune».

Daniele. Si dice «rammaricato» l'assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Gaetano Daniele. E soprattutto dice questo: «A Gerardo Marotta dobbiamo chiedere perdono, perché è stato lasciato solo, nessuno ha davvero voluto salvare il suo Istituto». «Stavamo organizzando grandi cose per il suo novantesimo compleanno, il prossimo aprile - dice Daniele davanti alla cappella della clinica Hermitage dove parenti e amici stanno 'salutandò Marotta prima dell'allestimento della camera ardente nell'Istituto per gli Studi Filosofici- avevamo già il comitato per festeggiare e avevamo istituito il 2017 l'anno della filosofia a Napoli». «Non abbiamo fatto in tempo- ha concluso- ora dobbiamo fare di tutto per salvare la biblioteca e mandare avanti l'istituto. Perché Marotta a mio parere era uno dei più grandi talenti del dopoguerra, ecco perché dobbiamo chiedergli perdono».

Iervolino. «La morte dell'avvocato Marotta priva la città di Napoli e la cultura italiana di una delle figure più interessanti, luminose e generose che hanno operato con estremo coraggio e perfetta coerenza in questi ultimi decenni». Lo sottolinea Rosa Iervolino Russo, ex sindaco di Napoli e più volte ministro. «La sua sincera passione per i libri - evidenzia - ha permesso il formarsi di un patrimonio inestimabile che generosamente ha sempre messo a disposizione degli studiosi alla cui formazione in varie e importanti discipline ha profondamente contribuito. L'Istituto di Studi Filosofici è per suo merito un inestimabile vanto per Napoli e per l'Italia, vanto che l'avvocato Marotta ha spesso costruito senza alcun aiuto e superando da solo molteplici difficoltà. Ma i grandi meriti culturali non possono far tacere la voce del cuore. All'avvocato Marotta - conclude la Iervolino - volevamo e vogliamo veramente bene per la sua umanità e per il suo indubbio fascino. Lo ricorderemo con grande gratitudine e profondo affetto e dobbiamo tutti impegnarci perchè la sua opera non vada dispersa e possa anzi in futuro prosperare».

Silvestrini. La Fondazione Idis-Città della Scienza esprime «il suo più profondo cordoglio per la scomparsa dell'Avvocato Gerardo Marotta, una perdita che colpisce la comunità internazionale di quanti hanno a cuore il sapere, la cultura, la difesa dei valori su cui è andata costruendosi la nostra civiltà.
In un momento controverso come quello che il mondo sta attraversando, mancheranno la voce laica e illuminista dell'Avvocato Marotta; il suo essere profondamente europeo; il suo esempio di intellettuale militante». «L'incessante attività dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici ha rappresentato, rappresenta e rappresenterà un esempio fulgido e ammirevole di diffusione della cultura, della filosofia, della storia, soprattutto ai giovani, che tanto hanno beneficiato del lavoro di formazione ed educazione messo in campo nelle sale di Palazzo Serra di Cassano, nelle scuole estive, in tanti prestigiosi contesti internazionali», si evidenzia in una nota. «Con Gerardo - ha dichiarato commosso il Professor Vittorio Silvestrini, presidente e fondatore di Città della Scienza - muore un pezzo di questa città; muore un pezzo di tutti noi; ma non muore il suo esempio e il segno che, attraverso l'azione dell'Istituto, Gerardo ha lasciato in tanta parte della nostra comunità. Il suo sostegno alla diffusione della scienza ci ha visti spesso collaborare e così vogliamo che sia in futuro con chi raccoglierà il testimone alla guida dell'Istituto». L'Avvocato Gerardo Marotta verrà ricordato a Città della Scienza il 17 febbraio prossimo, in apertura del convegno su Giordano Bruno organizzato, per l'appunto, dal Centro Internazionale di Studi Telesiani Bruniani e Campanelliani ®A. Segonds e G. Aquilecchia¯ di Cosenza, dalla Fondazione Idis-Città della Scienza, dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, dall'Università Federico II e dal Comune di Nola. 


Fondazione Valenzi. La Presidente della Fondazione Valenzi, Lucia, e la Fondazione tutta esprimono il loro cordoglio per la scomparsa di Gerardo Marotta. «Con Gerardo Marotta» dichiara Lucia Valenzi «va via un altro protagonista di certo tra i più appassionati della battaglia per il riscatto di Napoli. Il suo convinto richiamo alle stagioni innovative della nostra storia, prima di tutte la Repubblica Partenopea del 1799, indica quanto fosse forte, direi irremovibile in lui la volontà e la fiducia in un rinnovamento, anzi in un »rinascimento«. Caro amico di mio padre, Maurizio Valenzi, condivise con lui sin dai primi anni del dopoguerra progetti, battaglie e anche animate discussioni. Con lui mio padre espose a Strasburgo per i 200 anni dalla Rivoluzione Francese le sue opere pittoriche sull'argomento.»

Manfredi. «La scomparsa di Gerardo Marotta è una grande perdita per la città e per il Paese». Lo dichiara Gaetano Manfredi, rettore dell'Università degli Studi Federico II e presidente della Crui, la Conferenza dei Rettori. «L'attività svolta dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici rappresenta un patrimonio straordinario che ha contribuito a collocare Napoli in una dimensione culturale europea mettendo i valori della qualità del confronto libero al centro di ogni iniziativa». Gerardo Marotta si era laureato in giurisprudenza con il massimo dei voti alla «Federico II».

Cacciari. Ho frequentato per anni l'Istituto di Studi Filosofici di Napoli e l'avvocato Marotta era una persona entusiasta, molto generosa, che ha svolto un ruolo di eccezionale importanza per la cultura meridionale e italiana negli anni '80 e '90, periodo di grandi speranze per Napoli». Così il filosofo Massimo Cacciari ricorda l'avvocato Gerardo Marotta, fondatore nel 1975 dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli. «Erano anni di attività culturale febbrile - ricorda Cacciari - l'Istituto organizzava convegni in continuazione, arrivavano giovani studiosi da tutto il mondo». L'ex sindaco di Venezia ricorda inoltre il valore della biblioteca che Marotta donò all'Istituto: «Oltre 300mila volumi, con alcune prime edizioni, che ne fanno una biblioteca importantissima. Quando era di Marotta era la più importante biblioteca privata di filosofia al mondo. Spero - sottolinea Cacciari - che lo Stato se ne faccia carico, è evidente che debba farlo. È un bene pubblico, va reso funzionale e non trasformato in un deposito di libri. Napoli, la Regione Campania o lo Stato se ne facciano carico. Poi - conclude amaramente - siamo in Italia e bisognerebbe che qualcuno si facesse carico di questo Paese...».


Antimo Cesaro. «Marotta ci lascia un enorme patrimonio ereditario fatto di libri, di idee, di coerenza e di amore per la cultura che sarà nostra cura non disperdere ma al contrario tenere vivo e trasmettere alle future generazioni». Suonano come un impegno, di fronte alle traversie dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e della sua enorme biblioteca, queste parole del sottosegretario del Mibact Antimo Cesaro sul fondatore dell'Istituto, spentosi ieri sera Napoli. «Con Gerardo Marotta ci saluta l'ultimo erede della gloriosa tradizione culturale ispirata alla Repubblica partenopea del 1799», afferma Cesaro che definisce Marotta «un intellettuale appassionato ed instancabile che ha dedicato e sacrificato la propria vita allo studio e alla divulgazione, all'insegnamento dei giovani». «Ho avuto il piacere e l'onore di conoscerlo, di ascoltarlo e di lavorare con lui nel corso della mia frequentazione dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, da lui fondato nel 1975, ed in occasione della mia prima pubblicazione scientifica», conclude Cesaro.
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