Addio al giornalista del Mattino e scrittore Francesco Durante, l'Italia piange un protagonista della cultura

Addio al giornalista del Mattino e scrittore Francesco Durante, l'Italia piange un protagonista della cultura
Sabato 3 Agosto 2019, 13:40 - Ultimo agg. 4 Agosto, 09:29
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Ci sono notizie che non vorresti mai scrivere, ci sono notizie che sconvolgono una redazione intera, una comunità intera quando arrivano. È morto Francesco Durante, giornalista, de "Il Mattino" di cui è stato caporedattore e inviato, ma non solo, scrittore, editore, operatore culturale, editorialista de «Il Mattino» e una delle menti più brillanti del Mezzogiorno. Si è spento a 66 anni a Capri, dov'era nato, per un malore improvviso: ieri mattina Durante si era docciato, profumato, era uscito a spasso per la sua isola. Un malore, l'ospedale, niente da fare. La famiglia ha deciso di rimandare a settembre un ricordo laico da condividere con gli amici e i compagni di sempre. Immediato il cordoglio, dal governatore De Luca al sindaco di Napoli de Magistris a quello di Salerno Napoli. Profondo il dolore nel mondo giornalistico, tra quanti hanno raggiunto la famiglia per comunicare il loro dolore anche Vinicio Capossela. 

Nato ad Anacapri nel 1952 Durante ha vissuto infanzia e adolescenza in Friuli e si è laureato in letteratura italiana all'università di Padova. Ha iniziato la carriera giornalista al «Messaggero Veneto» di Udine, proseguendo poi con «Il Piccolo» di Trieste e finalmente sbarcando a Napoli, era il maggio del 1980, come ha mirabilmente ricordato in uno dei suoi libri più personali, «Scuorno», «Il Mattino» dove ha lavorato prima come cronista, poi come inviato e articolista. Da «Il Mattino» è partito il suo successo, ha scritto di cultura, ma non solo, dal terremoto del 1980 alle interviste agli scrittori più importanti, fino al Festival di Sanremo. Dal nostro quotidiano è andato via e al nostro quotidiano è tornato, l'ultimo suo editoriale risale ad appena due giorni fa. Negli anni '80 è stato redattore capo di tre periodici femminili: «Grazia», «D-La Repubblica delle Donne» e «Marie Claire». Tra il 2001 e il 2012 è stato a capo della redazione di Napoli del quotidiano «Corriere del Mezzogiorno». Tra il 1988 e il 1992 ha ricoperto il ruolo di direttore editoriale della Casa Editrice Leonardo di Leonardo Mondadori.

Americanista, negli anni Ottanta, come consulente della casa editrice Pironti ha tradotto Carver e lanciato Breat Easton Ellis. Poi ha lavorato sul corpus letterario di John Fante, la cui diffusione in Italia è molto dovuta alle sue traduzioni ed al suo impegno. Forse proprio Fante lo ha spinto ad approfondire gli studi sulla cultura italo-americana: con pubblicazioni, articoli, festival, persino spettacoli teatrali.
Francesco ha insegnato Cultura e Letteratura degli Italiani d'America all'università Suor Orsola Benincasa di Napoli e in precedenza aveva insegnato Letteratura Comparata all'università di Salerno. Faceva inoltre parte del comitato scientifico della rivista «Altreitalie» e «Joseph G. Astman distinguished conference scholar» di Hofstra University.

Nel 2013 gli venne affidato l'incarico di direttore artistico del Festival Salerno Letteratura ed era presidente della giuria del Premio Letterario «John Fante» annesso al Festival «Il dio di mio padre» di Torricella Peligna. Sue anche traduzioni di William Somerset Maugham, William Dean Howells, Bayard Taylor, George Arnold, Dan Fante. Nel 2001 e 2005 ha pubblicato con Mondadori i due volumi della prima storia e antologia completa della letteratura italoamericana dal titolo «Italoamericana. Storia e letteratura degli italiani negli Stati Uniti». Nel 2003 la Mondadori lo nominò curatore di due «Meridiani»: «Romanzi e racconti» di John Fante (2003) e «Opere» di Domenico Rea (2005). Grande successo ebbe il suo saggio «Scuorno» del 2008 sull'emergenza rifiuti a Napoli, cui fece seguito «I napoletani» per Neri Pozza, casa editrice con la quale ha collaborato a lungo. 

Per il teatro ha curato con il regista Davide Livermore «Italoamericana», uno spettacolo tratto dal suo omonimo libro andato in scena al Teatro Gobetti di Torino nel novembre 2011 con gli attori Sax Nicosia e Tony Laudadio, e il recital musicale «Una notte a Little Italy».
 

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