Monumenti e palazzi Napoli
al via la maratona Fai

Monumenti e palazzi Napoli al via la maratona Fai
di Benedetta Palmieri
Venerdì 14 Ottobre 2016, 12:59
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Ovviamente, la premessa è la piena libertà di girare come si crede e di vedere tutti o solo parte dei luoghi visitabili questa domenica grazie alla FaiMarathon quinta edizione della manifestazione nazionale che vede circa seicento aperture straordinarie e più di centocinquanta itinerari. In tema di itinerari, e premessa la libertà di cui si diceva, ne è suggerito uno anche per Napoli: a volerlo seguire, conviene partire dal laboratorio dell'artista Michele Iodice (salita Capodimonte 132). Lo studio, ricco delle sculture e delle installazioni del suo proprietario, si trova alla Sanità, in un'ex cava di tufo dove pare nel Settecento venissero tenuti i buoi che avrebbero sostituito i cavalli delle carrozze reali sulla salita di Capodimonte. Si resta in zona per alcune altre tappe: la basilica di Santa Maria alla Sanità, che in tanti chiamano di San Vincenzo 'o munacone per la presenza di una statua del santo, e le catacombe di San Gaudioso, raggiungibili dal suo presbiterio e così chiamate perché tradizione vuole che qui sia sepolto San Gaudioso appunto.

All'interno delle catacombe, nel Seicento, i frati domenicani praticavano lo scolo dei cadaveri, dei quali poi conservavano diversamente teschi e ossa. Se si vuole approfittare di una visita guidata, bisogna prenotare allo 081/7443714 o a prenotazioni@catacombedinapoli.it. E veniamo al celeberrimo palazzo dello Spagnolo, all'interno del quale sarà visitabile anche la sede dell'associazione culturale Brodo (via Vergini 19; qui l'apertura è dalle 10 alle 13.30, in tutti gli altri luoghi si protrae sino alle 15): il palazzo è opera di Ferdinando Sanfelice e risale alla prima metà del Settecento, la sua scala a doppia rampa (detta a ali di falco) è tra le cose più note della città, il barocco e il rococò tripudiano; nella sede di Brodo sono esposte opere pittoriche, e si svolgono regolarmente concerti e rappresentazioni teatrali. Poco distante, al 52 sempre di via Vergini, sorge il Complesso monumentale Vincenziano eretto nel 1669 sui resti del trecentesco monastero dei Padri Crociferi, una volta in mano ai Missionari Vincenziani e grazie alle donazioni che questi ricevevano dalla nobiltà napoletana, si arricchì di bellezze strutturali (vi lavorarono anche Giustiniani e Vanvitelli) e opere d'arte.

Si torna ancora più indietro nel tempo, con l'acquedotto augusteo del Serino (via Arena della Sanità 5) opera idraulica di età romana che portava l'acqua dell'Irpinia sino alla Piscina Mirabilis ai Campi Flegrei, passando per Napoli dove ne restano visibili alcuni ponti-canale. E ancora lontano nel tempo ci si ubica con la necropoli ellenistica di Neapolis (che è possibile vedere a via Santa Maria Antesaecula), della quale le zone oggi visitabili furono scoperte dopo il terremoto del 1980, e comprendono l'ipogeo dei Togati e quello dei Melograni. Infine, all'angolo tra via Fuori Porta San Gennaro e via Misericordiella, si trova la chiesa di Santa Maria della Misercordia ai Vergini, dalle origini incerte ma ritenute assai antiche se si ha notizia che nel Cinquecento vi fu ritrovata una lapide risalente al 1358.
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