Napoli Teatro Festival, va in scena lo strappo

Napoli Teatro Festival, va in scena lo strappo
di Luciano Giannini
Venerdì 6 Maggio 2016, 11:03
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Napoli Festival Italia. Alla presentazione del programma - 37 spettacoli da tutto il mondo tra il 15 giugno e il 15 luglio, ma anche in autunno e a Natale - va in scena nella forma più clamorosa il dissidio che oppone da tempo il nuovo direttore artistico, Franco Dragone, prestigioso regista di fama mondiale, e Luigi Grispello, presidente del Cda della Fondazione Campania dei Festival, l'organo che gestisce la rassegna. Dragone non si presenta in conferenza stampa nella sede romana dell'Agis. Manca anche il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca.

Due silenzi molto chiassosi. La situazione è imbarazzante: in sala si cerca di parlare di arte e spettacolo, ma nessuno risponde alle domande vere: perché Dragone non c'è? Perché è fallita la trattativa per portare al Festival e a Napoli Al Pacino, voluto dal direttore, osteggiato dal presidente? Le risposte ufficiali arrivano soltanto alla fine. Grispello: «Ieri sera ci sono arrivate due cartelle in cui Dragone presenta il suo programma, senza fornire spiegazioni». Perché non è qui stamattina? Risposta: «Non ho la palla di vetro». E Sebastiano Maffettone, consulente culturale di De Luca: «Chiedetelo a lui».La risposta vera è un'altra ed è pubblicata qui sotto: oltre a quelle due cartelle, il Cda della Fondazione ha avuto copia della lunga lettera che Dragone ha inviato al governatore della Campania, manifestandogli amarezza, e delusione per gli ostacoli incontrati, organizzativi, professionali, umani. A De Luca egli ha chiesto, in sostanza: chi comanda al Festival, il direttore artistico o il presidente del Cda? E aspettando la replica, aspettando un appoggio istituzionale, fa non un passo indietro, ma a lato. E, innanzitutto, evita l'incontro stampa. Il problema è che il governatore, pur pronto a incontrarlo nei prossimi giorni, gli avrebbe già risposto di non voler entrare nel conflitto per rispettare l'autonomia della Fondazione. Per giunta, chi gli è vicino sussurra: tutta la questione lo ha non poco infastidito; e il fastidio si riflette anche nei rapporti con il consulente culturale, Sebastiano Maffettone. Intanto, il Festival comincia il 15 giugno, ma i biglietti non saranno messi in vendita prima del 18-19 del mese (a febbraio era già tardi per coinvolgere le agenzie di viaggio e attirare il turismo culturale).
I contratti sono pronti, ma non sono stati ancora firmati. In cartella stampa non si segnala neppure se e quali spettacoli sono in prima assoluta o in prima italiana. Tutto sembra composto in fretta e disordine pur di avviare in qualche modo la macchina. Per Grispello «ci sono stati dei ritardi, ma ora tutto è pronto. Io sono ottimista. Avremo un grande Festival».Anche senza Al Pacino? Ma certo. In conferenza stampa, tutti minimizzano la sua assenza e il mancato accordo. Grispello: «Io, Floro Flores e Dragone ci siamo visti il giorno 29; avevamo trovato un'intesa: l'imprenditore avrebbe gestito la trattativa mettendo la maggior parte dei soldi. Il Festival avrebbe contribuito con 240.000 euro, il proprio staff tecnico e legale. Ma dopo due giorni, Flores ha ritenuto non ci fossero le condizioni economiche per andare avanti». Cristina Loglio, autorevole membro del Cda: «Nulla contro Al Pacino, ne vorremmo dieci, ma il costo dell'operazione deve essere accettabile». E Maffettone: «Questione e polemica stucchevole. Comunque, né io, né la Regione abbiamo intenzione di interferire con le decisioni del Cda e del direttore artistico». E ora il programma, che oggi diventa meno importante della cronaca: 37 spettacoli in un mese, 10 dall'Europa, quattro dalle Americhe, altrettanti dall'Asia, due dall'Africa; 17 titoli italiani e napoletani. Nomi illustri come Kentridge, Sellars, Fokin, Takatani, Brett Bailey, Eugenio Barba, le sorelle Lebeque, Lepage, Pommerat, la Zacharova, Thierrée, Shirin Neshat; e poi Emma Dante, Celestini, Andrea Giordana, Federico Buffa, e i napoletani: Luca De Fusco, i Foja, Carlo Cerciello, Laura Angiulli, Igina Di Napoli, Maurizio De Giovanni e Serena Autieri, Pierpaolo Sepe, il Nest di San Giovanni. Questo, in sintesi, il festival 2016, ospitato in molti teatri di tutta la regione , ma anche in luoghi non teatrali, come Villa Pignatelli, l'Arena Flegrea, Pausilypon, il Museo Diocesano, il Borgo di Cerreto Sannita, il castello di Gesualdo). L'apertura è in programma al Politeama il 15 giugno con Kiss & Cry, video-coreografia con oggetti in miniatura e musica dal vivo, firmata Michèle Anne De Mey e Jaco Van Doermael, due dei numerosi artisti che il belga d'adozione Dragone ha chiamato, spettacolo in cui anche le dita delle mani diventano magia visiva.
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