Napoli, una settimana per salvare Dante & Descartes a piazza del Gesù

Napoli, una settimana per salvare Dante & Descartes a piazza del Gesù
di Ugo Cundari
Venerdì 6 Maggio 2016, 14:57
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Manca meno di una settimana, poi la legge stabilirà se per l'ennesima volta una libreria napoletana chiuderà i battenti o si potrà salvare. Come in un racconto di Borges, dove la sabbia nella clessidra scandisce il tempo inesorabile ma può anche dare forma a un libro impossibile, il conto alla rovescia per Dante & Descartes in piazza del Gesù è iniziato da poco e sta già per scadere. Il responsabile e fondatore, Girolamo Di Maio, ventisette anni, è figlio d'arte (il padre Raimondo gestisce la libreria di via Mezzocannone), ed è fiducioso. Ha aperto questo punto vendita 5 anni fa, prendendo in fitto un locale abbandonato da più di 10 anni. «Poi scoprii che all'inizio del 900 c'era stata una tipografia, e successivamente una libreria, gestita da una donna molto tenace e devota».

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Per salvarsi dallo sfratto si è inventato una raccolta fondi alla quale però fa corrispondere sempre un corrispettivo in libri. «Se qualcuno dona 10 euro ha in cambio 10 euro di libri o un buono equivalente, e così per ogni somma versata.
Non voglio beneficenza, solo continuare a fare il mio lavoro». La raccomandata con la messa in vendita del locale da parte dei proprietari un vicino ordine di clausura gli è stata consegnata senza alcun preavviso, e dopo poco gli è anche stata notificata la presenza di un'offerta, da parte di un privato, per l'acquisto del locale. La legge prevede un diritto di prelazione per chi è affittuario, ma i tempi sono ristretti. E nel caso venga accettata la caparra dell'opzione da parte di Di Maio, entro un mese c'è bisogno di versare la cifra per intero. «I napoletani mi aiuteranno, ma non solo, perché in questi giorni sto ricevendo molte donazioni, sempre con in cambio la spedizione di libri, di gente anche di Palermo, Torino, Trento. E qualcuno anche dall'estero». Certo la cifra non è roba da poco, siamo poco sopra i 100.000 euro, ma nella vita come nei racconti di Borges tutto può succedere, anche il salvataggio di una libreria da parte di una città. E se c'è bisogno di un segno di incoraggiamento del destino, il primo libro venduto da Di Maio è stato un cofanetto delle opere di Beckett, il secondo Il libro di sabbia di Borges.
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