Lo scorso dicembre il maestro indiano, a Napoli per inaugurare la stagione con «Carmen», era dato in partenza dal Maggio Musicale Fiorentino dopo trent'anni. Un momento particolare della sua vita personale e della sua carriera, tant'è che gli orchestrali napoletani, che già l'anno prima - quando aveva diretto «Tristano e Isotta» - gli avevano cantato «Torna a Surriento» per chiedergli di tornare, decisero di scrivergli. Una lettera affettuosa in cui lo invitavano a lasciare Firenze e a optare per il Massimo partenopeo. A quest'invito fece subito seguito un'altra lettera, questa volta del sindaco che, a nome dell'intero cda, lo ringraziava di quello che aveva fatto per il San Carlo in occasione della prima di «Carmen» alla quale era presente il Capo dello Stato Mattarella, e lo invitava ad assumere un incarico in teatro lasciandogli la piena libertà di stabilirne tempi, modi e soprattutto il tipo di impegno: «Maestro era scritto decida lei».
Finì in un nulla di fatto. Tanto che Mehta è restato a Firenze dove è direttore stabile da trent'anni - con un titolo insolito, quello di «direttore principale emerito a vita» nonostante al Comunale in contemporanea abbia trovato spazio la nomina come direttore musicale di Fabio Luisi che, lasciato il Metropolitan di New York, assumerà in pieno l'incarico nel maggio 2018. In quella occasione, con il suo charme, il maestro nato a Bombay ringraziò con enfasi i napoletani, spiegando che però non era per lui il momento di cambiare né di prendere decisioni avventate circa il suo futuro già diviso tra la Toscana e una serie fittissima di impegni internazionali. Ora invece, si rinvigorirebbe il rapporto napoletano, tantopiù che Mehta ha già in calendario due appuntamenti importanti con il San Carlo: la direzione di «Fidelio» nel settembre del 2017 e una tournée a Milano il 3 giugno del prossimo anno con la Nona di Beethoven per celebrare i 630 anni della cattedrale lombarda. Mehta ha da poco festeggiato gli ottant'anni, Valuha ne ha giusto la metà ed è uno dei giovani in carriera tra i più ricercati del panorama musicale europeo. Dal 2009 direttore principale dell'Orchestra sinfonica nazionale della Rai, lo slovacco ha un contratto in scadenza a Torino e segue con passione la squadra di calcio del Napoli perché tifa per il connazionale Marek Hamsik. Anche lui non è nuovo alle scene napoletane. La scorsa settimana ha inaugurato il Ravello Festival con l'Orchestra di Fiesole e al San Carlo il prossimo aprile ha in locandina l'«Elektra» di Strauss; nella passata stagione ha diretto l'«Edipo Re» di Stravinskij con la voce recitante di Toni Servillo. Il cda, oltre alle nomine per la guida musicale del teatro, dovrebbe esaminare anche la proposta per il nuovo direttore del corpo di ballo mentre dovrebbe essere indetta una manifestazione d'interesse per il responsabile delle risorse umane visto che l'attuale titolare, Guido Mulè, andrà via a fine luglio.