Scavi di Pompei, le priorità di Osanna: «Facciamo rete con Napoli e Caserta»

Scavi di Pompei, le priorità di Osanna: «Facciamo rete con Napoli e Caserta»
di Maria Pirro
Giovedì 23 Maggio 2019, 12:00 - Ultimo agg. 14:41
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Riconfermato direttore del parco archeologico di Pompei, il professore universitario della Federico II, Massimo Osanna, riprende il lavoro sospeso con la scadenza del precedente mandato, il 3 gennaio scorso. Oggi è agli scavi. Qual è il suo bilancio? E i progetti per il futuro?
«Non tocca a me dirlo, ma il bilancio è estremamente positivo e ormai riconosciuto. In particolare, a proposito degli interventi di restauro realizzati a Pompei, lunedì 27 maggio alla Federico II presento con la collega Renata Picone, direttrice della Scuola di architettura, un volume sui risultati ottenuti in questi anni, dalla messa in sicurezza e apertura delle domus agli itinerari per diversamente abili. Ora, superata la fase dell'emergenza, utilizzando i fondi disponibili con il grande progetto, Pompei deve entrare nella normalità: l'obiettivo è innanzitutto quello di mantenere gli standard internazionali raggiunti faticosamente».

In concreto, che significa?
«Adeguare Pompei ai livelli dei grandi musei per quanto riguarda la ricerca e la fruizione, ma anche mettere a regime la manutenzione programmata e ordinaria. Questa la vera sfida».

Cosa le serve per vincere questa sfida?
«I 50 addetti reclutati alla manutenzione non sono più sufficienti poiché tante zone chiuse per i cantieri oggi state riaperte. Occorre, dunque, aumentare la squadra, portandola a 100, riorganizzando il personale, ridistribuendo tutti gli incarichi, affidandoli magari a rotazione, lavorando dunque sulla riforma dell'organigramma e sulla gestione. Ma servono risorse soprattutto amministrative, dopo l'emorragia dovuta ai pensionamenti. E poi, bisogna adeguare agli standard anche gli altri siti, da Castellammare a Oplontis, estendendo il piano della conoscenza: un percorso già avviato in precedenza, coinvolgendo atenei campani e stranieri».
 
Quali sono le priorità nell'immediato?
«Agire parallelamente su più aspetti, e comunicare in maniera sistematica le nuove scoperte: ci sono già tante novità che vanno presentate».

A cosa si riferisce?
«Agli scavi completati in due case: quella del giardino con l'iscrizione che fa rivedere la data dell'eruzione del Vesuvio e quella di Orione così rinominata per i mosaici che hanno restituito tasselli importanti».

Cosa le ha chiesto, in particolare, il ministro per i beni culturali, Alberto Bonisoli?
«L'impegno a lavorare di concerto anche per affrontare il nuovo periodo che non è uguale al precedente, non solo per la fine del Grande progetto Pompei. Un impegno che considero un dovere».

Riconfermandola al vertice, il governo del cambiamento ha premiato i risultati ottenuti sul campo e dato continuità al lavoro avviato dai predecessori a Palazzo Chigi: è un segnale anche per gli altri direttori dei musei in scadenza?
«Questo non posso dirlo io, ma penso che è stato considerato quanto fatto. Sono lieto della dichiarazione di stima e fiducia nei miei confronti da parte del ministro e pronto a ripagarla con tanto impegno: come e più di prima».

Lei ha riportato attenzione mediatica su Pompei, ma come pensa di risolvere i problemi di immagine dovuti agli abusivi e al suk davanti agli scavi?
«Ho sempre denunciato gli abusi e già prima della scadenza del precedente mandato ho avuto ripetuti contatti con il sindaco di Pompei, ottenendo assicurazioni soprattutto per la questione delle bancarelle. Incontrarlo sarà uno dei primi appuntamenti da fissare in agenda: arrivare a una situazione decorosa per gli scavi è infatti fondamentale. Così per l'accesso alle ville di Stabia, e per aprire al pubblico Villa Sora a Torre del Greco: lavorare con le comunità significa riconoscere la storia e saper anche affrontare meglio il presente».

Vuole fare rete anche con gli altri musei?
«Sicuramente, da Napoli a Caserta. Proprio in mattinata, ho sentito la collega Tiziana Maffei, neodirettore della Reggia: presto lavoreremo insieme su temi comuni, del resto i Borbone e Carlo III sono stati lungimiranti nel far conoscere i tesori di Pompei».

D'estate riprenderanno i concerti?
«Subito non è possibile, poiché gli eventi vanno organizzati mesi precedenti, ma si terrà la stagione teatrale con lo Stabile. E, di certo, ci saranno in futuro».
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