Stelle guaritrici e pozioni agli Incurabili: viaggio misterioso alla scoperta dell'elisir di lunga vita

Stelle guaritrici e pozioni agli Incurabili: viaggio misterioso alla scoperta dell'elisir di lunga vita
Giovedì 15 Settembre 2016, 13:42
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Tra stelle guaritrici e pozioni miracolose. Un inedito viaggio che dai lontani “astri della salute” giungerà sino al misterioso quanto portentoso elisir di lunga vita creato nel Seicento nella spezieria-farmacia di un vecchio convento napoletano. È questo il filo rosso del nuovo appuntamento del “Cenacolo alchemico dell’Acropoli”, il ciclo d’incontri organizzato dal Museo delle Arti Sanitarie sulla collina di Caponapoli per offrire a napoletani appassionati e turisti raffinati l’opportunità di andare alla scoperta degli aspetti meno noti della storia delle Scienze mediche e, allo stesso tempo, dei segreti e dei misteri della città della Sirena. Una serata di plenilunio, intitolata per l’appunto “Stelle e Pozioni”, che s’annuncia ricca di aneddoti, curiosità e sorprese intorno ai due suggestivi quanto poco trattati argomenti, affidati alla sapienza di due esperti studiosi tra i più stimati a livello nazionale.

La prima parte dell’incontro, curata da Massimo Marra, sarà incentrata sulla straordinaria vicenda di un religioso napoletano (di origini casertane) considerato uno dei più importanti e famosi speziali italiani dell’epoca barocca: Fra Donato D’Eremita di Roccadevandro. Di grande cultura e multiforme ingegno, il domenicano ebbe modo di mostrare la sua valentia prima nella bella spezieria-farmacia del convento di Santa Maria della Sanità (nell’omonimo borgo) e poi, soprattutto, in quella più grande e famosa che era stata creata apposta per lui nel complesso monastico di Santa Caterina a Formiello (noto anche come Formello). Il geniale frate-alchimista si era formato a Firenze, alla Corte medicea di Cosimo I e del figlio Francesco I, ovvero uno dei maggiori cenacoli alchemici d’Europa e importante centro di studi sulla chimica, la farmacia, la botanica e la tassonomica della prima metà del Seicento. Rientrato a Napoli, Fra Donato nel 1624 realizzerà anche uno dei libri più belli dell’editoria del tempo: il “Dell’Elixir Vitae di frà Donato D’Eremita di Rocca D’Evandro dell’ord. de’ Predicatori…”. Enorme fu il successo del suo elisir, come ricorderà anni dopo un suo confratello “l’accorrere di malati era tale che sembrava che nessuno si potesse sanare se non gli fossero stati somministrati i medicamenti della spezieria di S. Caterina a Formello per mano di fra Donato d’Eremita”. La colta digressione del Marra, infine, offrirà anche qualche utile indizio per provare a dipanare il mistero che dal lontano 1630 avvolge l’improvvisa morte di Fra Donato.

Il secondo tema della serata, affidato a Maurizio Elettrico, è in buona sostanza la storia di quella disciplina che per oltre duemila anni è stata considerata fondamentale per la sopravvivenza, la salute e il benessere dell’uomo, ovvero la Medicina Astrologica. Una ricognizione che dalle misteriose origini mesopotamiche e passando per le influenze “magiche” egizie ci condurrà sino agli studi medici partenopei. Per la prima volta dunque sarà possibile avvicinare quest’antica scienza della natura che per molto tempo si basò sul concetto di “melothesia”, ovvero il legame tra le parti del corpo e le diverse entità astrologiche, e di conseguenza sul lavoro di “rafforzamento” grazie alle influenze positive (con erbe o amuleti “simpatetici”) e di difesa dagli influssi negativi (usando i loro opposti come le erbe “antipatetiche”). “Orologi, clessidre, astrolabi sono indispensabili al medico per la prognosi delle malattie, per regolare i giorni in cui somministrare un purgante e praticare salassi, tanto più che ogni astro corrisponde a un organo del corpo (…) Il medico cura, ma guarisce la natura”, ebbe a scrivere intorno all’anno Mille il grande medico persiano Ibn Sinā più noto come Avicenna. Inevitabilmente, l’excursus tratteggerà anche l’intrigante figura di Filippo Finella, l’intellettuale napoletano che caratterizzò il panorama europeo seicentesco e fu autore di diversi testi di Medicina astrologica, tra cui il “De Planetaria naturali phisonomia” e il “Delle virtù occulte delle vipere per le 28 mansioni delli segni del Zodiaco…”.

Per il nuovo rendez vous alchemico dell’Ospedale del Reame – come un tempo veniva indicata la cittadella sanitaria degli “Incurabili” (che per secoli fu il nosocomio più grande del Meridione) – l’appuntamento è sempre nella barocca piazzetta del complesso cinquecentesco, dalle ore 18 di venerdì 16 settembre 2016.

Al tavolo dei relatori si alterneranno dunque Massimo Marra (saggista, storico dell’Alchimia e del pensiero esoterico occidentale), Maurizio Elettrico (scrittore, artista di fama internazionale, noto studioso di razionalità altre), Antonio Emanuele Piedimonte (saggista, storiografo, giornalista professionista, corrispondente del quotidiano “la Stampa”), Gennaro Rispoli (chirurgo, primario dell’ospedale “Ascalesi”, storico della Medicina, fondatore e direttore del Museo delle Arti Sanitarie e di Storia della Chirurgia di Napoli).

“È sempre difficile per la mentalità moderna – spiegano Marra ed Elettrico – incontrare una concezione del cosmo quale quella che emerge dalle scienze della natura tradizionali (magia naturale, alchimia, medicina astrologica, ecc.). L’abisso epistemologico che separa la modernità dalle sue radici più remote, direttamente emergenti dalla filosofia alessandrina e dai suoi riferimenti più arcaici, ci impedisce oggi di poter esplorare con la dovuta capacità ermeneutica l’enorme patrimonio testuale e iconografico che la scienza medievale, rinascimentale e barocca ci hanno lasciato. Una concezione del cosmo – continuano i due studiosi – che ruota intorno al rapporto analogico e ininterrotto tra visibile e invisibile, tra concreto e sottile, tra materiale e spirituale, e una scienza che è nel contempo indagine della natura creata e, analogicamente, percorso di rigenerazione mistica e di divinizzazione della condizione umana. Dunque – concludono – ci si muoverà all’esplorazione di un mondo ‘altro’ attraverso la presentazione e l’analisi di materiali tradizionali, con l’intento di riscoprire le radici rimosse dalla modernità nella storia e nelle teorie della magia, dell’alchimia, della medicina astrologica”.

Nel corso della serata l’attrice Nina Borrelli, dell’associazione Tingheltanghel, leggerà alcuni brani sull’Alchimia tratti da Paracelso. Al termine dell’incontro Gennaro Rispoli illustrerà agli ospiti l’antro-laboratorio alchemico realizzato dal Museo per raccontare la storia degli alchimisti nell’ospedale e quanto del loro contributo sia rimasto come fondamento scientifico e patrimonio culturale della scuola medica napoletana.

 
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