Storia e dramma della Biblioteca e complesso monumentale dei Girolamini

Storia e dramma della Biblioteca e complesso monumentale dei Girolamini
Giovedì 26 Maggio 2022, 15:34 - Ultimo agg. 16:47
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La Biblioteca e complesso monumentale dei Girolamini è tra i più straordinari e significativi scrigni di storia e cultura della città di Napoli, costituisce un unicum per densità e qualità del patrimonio architettonico, storico, artistico e librario: un insediamento fortemente voluto nel XVI secolo dal potere papale per arginare il 'pericoloso' diffondersi della Riforma e mantenere, attraverso il predominio culturale e le arti in genere, un rigoroso controllo sulla galassia di comunità religiose che andavano diffondendosi in città.

Nel 1866, a seguito della soppressione degli ordini e del Regio decreto 3036 del 7 luglio, cosiddetto di 'eversione dell'asse ecclesiastico', il complesso diventa così 'Monumento nazionale' assegnato al ministero per la Pubblica istruzione.

Ma il 18 giugno dell'anno successivo esso viene riaffidato in consegna, con l'annessa Biblioteca statale, ai Padri filippini, che ne deterranno ancora il possesso, tra alterne vicende, per circa un secolo e mezzo.


La drammatica devastazione e il saccheggio della Biblioteca che emergono nella primavera del 2012 inducono la Procura della Repubblica di Napoli, il 18 aprile 2012, a sottoporre a sequestro preventivo la Biblioteca statale oratoriana annessa al monumento nazionale dei Girolamini, e lo Stato italiano a prendere tutto direttamente in custodia.  Così, il 23 gennaio 2014 la Procura revoca il sequestro preventivo disponendone il sequestro probatorio.

Il periodo iniziale dell'amministrazione statale diretta del Complesso è contrassegnato da attribuzioni di competenze diverse tra uffici centrali e periferici del Ministero; fino a quando, il 12 aprile 2017, in ottemperanza alle disposizioni del decreto ministeriale 23 gennaio 2016, numero 43, la titolarità del 'Complesso monumentale dei Girolamini' (chiesa, biblioteca, ex oratorio con i chiostri) viene assegnata al Polo museale della Campania, oggi Direzione regionale Musei Campania. Dal 5 febbraio 2020, infine, la Biblioteca e complesso monumentale dei Girolamini è diventato un Istituto dotato di autonomia speciale, di rilevante interesse nazionale, afferente alla direzione generale Biblioteche e diritto d’autore ai sensi del D.P.C.M. del 02.12.2019, n. 169.


Il complesso in via Tribunali è anche cantiere di restauro, lavori in parte completati.  In particolare gli interventi degli ultimi anni si sono concentrati su tre macroaree, in cui sono stati impiegati esclusivamente fondi europei: il cosiddetto cantiere Unesco (Grande Progetto per la valorizzazione del Centro Storico-Sito Unesco, 7 milioni di euro), vede il Comune come stazione appaltante, e interessa parte delle facciate del complesso che si apre su via Duomo e della chiesa su piazza dei Girolamini, il chiostrino cinquecentesco, il chiostro grande e la Congrega dei Dottori, oltre a interventi di adeguamento funzionale e di riqualificazione degli spazi espositivi; gli altri due cantieri sono gestiti dagli istituti periferici del Ministero della Cultura (soprintendenza e segretariato): uno, finanziato nell’ambito del Pon «Cultura e Sviluppo» 2014-2020 (2 milioni e 110mila euro), cofinanziato con i fondi europei Fesr e rientrante nella Programmazione di natura strategica del ministero, prevede la valorizzazione del percorso di visita e il completamento del restauro della Chiesa di San Filippo Neri, praticamente concluso; il terzo (7,7 milioni di euro), infine, interessa l’ala delle sale storiche della biblioteca, tra cui la celebre e monumentale Sala Vico.

Gli interventi e le attività programmate e da programmare tengono necessariamente conto delle implicazioni connesse con le enormi dimensioni del complesso e la vasta gamma di problematiche attinenti alla sua gestione attuale e futura, fatta di una progressiva restituzione alla pubblica fruizione in termini di servizi e percorsi di visita con azioni indirizzate a ripristinare l’organica lettura complessiva e il suo rapporto con il tessuto urbano.

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