Da segno criminale a tendenza
l'evoluzione del tatuaggio a Napoli

Da segno criminale a tendenza l'evoluzione del tatuaggio a Napoli
Venerdì 9 Dicembre 2016, 17:57
1 Minuto di Lettura
Quando e come il tatuaggio è uscito dalle carceri ed è diventato una moda? Per rispondere a questa domanda Braian Anastasio, tatuatore napoletano di 32 anni, e un gruppo di amici hanno dato vita al progetto “Mamma Vita Mia”, un docufilm a costo zero che uscirà nel 2017 e che esplora la storia, la cultura e l'evoluzione del tatuaggio. «Siamo andati in giro per Napoli - racconta Anastasio - alla ricerca di storie. Abbiamo trovato anziani che ci hanno raccontato come è cambiata l'arte del tattoo da quando si praticava solo in cella, tra criminali, ed era un'esperienza di vera sofferenza».



“Mamma Vita Mia” è una ricerca introspettiva su uno dei fenomeni che più ha influenzato la società negli ultimi 50 anni. Un viaggio attraverso la cultura napoletana del tatuaggio che punta a mostrare le origini criminali del fenomeno e la direzione psicosociale verso cui è diretto.

Da un’idea di Braian Anastasio
Regia e Fotografia Giuseppe Di Vaio
Direzione tecnica Fabio Marino
Aiuto regia Ugo de Matteo
Primo Operatore video Dario De Simone
Secondo Operatore video Pasquale De Pasquale
Responsabile colonna sonora Gianni De Lisa 
Montaggio Stefano Esposito
© RIPRODUZIONE RISERVATA