Teatro Stabile, c'è Rigillo: arriva
lo strappo degli eredi De Filippo

Teatro Stabile, c'è Rigillo: arriva lo strappo degli eredi De Filippo
di Davide Cerbone
Venerdì 22 Luglio 2016, 10:48 - Ultimo agg. 13:25
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Ci sono vuoti che non si possono colmare. E nomi - soprattutto cognomi - che non si possono sostituire. Ancor più se dietro quei nomi c'era un sogno. Quello di Luca De Filippo, come un testimone, era passato di mano in mano, di padre in figlio: aprire una Scuola d'arte drammatica nel teatro che Eduardo acquistò nel lontano 1948. Un sogno divenuto realtà quando il Teatro Stabile, poi promosso a Nazionale, gli affidò la direzione della propria Scuola. Ma i sogni, si sa, muoiono all'alba. E per Luca l'alba è arrivata il 27 novembre dell'anno scorso. Ci sono voluti otto mesi per trovare il suo successore. Alla fine, però, la scelta mette tutti d'accordo: sarà Mariano Rigillo a dirigere da settembre la Scuola di recitazione dello Stabile.

L'attore, che era nella terna sottoposta ieri mattina dal direttore Luca De Fusco al Cda del Mercadante, ha prevalso su un'altra candidatura di spessore portata da De Fusco, quella di Ruggero Cappuccio. Ma tra le alternative - una ufficiale, l'altra ufficiosa - c'erano anche i sodali artistici di un altro gigante dello spettacolo, Massimo Troisi: da una parte Lello Arena (l'altro dei tre nomi proposti dal direttore dello Stabile), dall'altra Enzo Decaro, che secondo indiscrezioni sarebbe stato gradito al Comune.

Toccherà invece a Rigillo, che avrà un mandato di due anni fino al completamento del primo triennio della Scuola, il compito riannodare i fili di un'eredità che è insieme accademica e morale. «La decisione è stata abbastanza facile, anche perché rimarca una continuità con il lavoro avviato da Luca - spiega De Fusco -. La scuola partirà a fine settembre, e avrà una caratterizzazione sia italiana e che dialettale. Naturalmente non sarà una fotocopia di quella che aveva in mente De Filippo: Mariano la farà sua ed è giusto così. La sede? Per ora è al Mercadante, ma se ci sarà la possibilità utilizzeremo anche alcuni locali del San Ferdinando».

Nino Daniele, che è appena uscito dalla pizzeria dove ha pranzato con il consigliere culturale di De Luca Sebastiano Maffettone e il presidente dello Stabile Valter Ferrara, commenta: «Sul nome di Rigillo c'è piena soddisfazione». E smentisce le indiscrezioni che parlavano di un pressing per Enzo Decaro. «Sono voci totalmente infondate, ci siamo affidati al teatro, e abbiamo fatto bene: per l'anzianità e il prestigio, per il rispetto che si è guadagnato negli anni nella comunità teatrale, Mariano Rigillo è la persona più adatta», risponde l'assessore comunale alla Cultura. Parole in sintonia con quelle del presidente del Cda: «Meglio di così non poteva andare», esordisce Valter Ferrara. Poi riconosce: «Altre scelte non le abbiamo condivise, ma su questa sono d'accordissimo. Rigillo, che nei giorni scorsi è stato al Mercadante per parlare di questa nomina, è una scelta eccellente. E la nostra sarà la prima ed unica scuola d'Italia in lingua locale». Si dice «molto contento» anche Maffettone, e spiega perché: «Volevo bene a Luca e so quanto teneva a questa scuola. Rigillo è la persona giusta, i ragazzi saranno motivati dalla sua fama», scommette il filosofo. E Gennaro Famiglietti, consigliere in quota Regione, racconta di «una discussione durata meno di un'ora nella quale non c'è stata alcuna contrapposizione».

Ma nel giorno della successione, a raggelare il clima di concordia istituzionale, arrivano le parole di Carolina Rosi, moglie di Luca De Filippo. «Mi addolora moltissimo dover comunicare che la famiglia De Filippo non ritiene più opportuno il proprio coinvolgimento in questo progetto», annuncia in una lettera. «Di fronte alle disattese promesse, Luca avrebbe voluto dimettersi, ma solo per rispetto verso gli allievi e i docenti stabilì di rinviare la sua decisione alla fine del primo anno del corso», rivela, sottolineando la mancanza di una sede adeguata. «Vicini alla conclusione del fatidico primo anno accademico, la situazione è rimasta invariata, con l'aggravante della mancata retribuzione dei docenti», denuncia l'attrice, delineando i contorni di un sogno tradito. «Per questi motivi - conclude - vorremmo che il suo nome non fosse legato ad una situazione che non avrebbe gradito».
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