De Luca, attacco al governo: «Metta ordine nelle leggi». E poi parla di sanità e trasporti

Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca
di Gerardo Ausiello
Mercoledì 1 Luglio 2015, 08:19 - Ultimo agg. 10:03
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Una decisione-lampo del Tribunale di Napoli. È ciò che auspica il neogovernatore campano Vincenzo De Luca che, attraverso i suoi legali, ha depositato ieri un ricorso urgente ex articolo 700, a 24 ore di distanza dalla presentazione dell’istanza di merito. Una doppia mossa, con cui gli avvocati puntano a ottenere subito un decreto presidenziale in grado di rimettere in sella De Luca, sospeso dal governo per effetto della legge Severino, prima dell’udienza di merito. A questo punto l’ultima parola spetta a Gabriele Cioffi, presidente del collegio della prima sezione civile del Tribunale di Napoli, a cui è stato assegnato il ricorso d’urgenza.



Ma ci si muove in un terreno minato. Ne è consapevole il presidente della Regione, che parla di «clima da paura»: «Se qualcuno chiede di modificare la Severino, c’è paura ad affrontare la situazione e ci si impicca a queste paure - tuona intervenendo a Radio Kiss Kiss Napoli - Non si può dire che si ha il diritto a candidarsi e poi togliere questo diritto. Cose del genere possono avvenire solo in Italia. La Severino è una legge farraginosa e incostituzionale, in un Paese democratico a decidere sono gli elettori».



Un preciso messaggio, rivolto al Parlamento e anche al governo Renzi. Che De Luca tira in ballo pure a proposito dell’inchiesta su Mafia Capitale: «Non è possibile che di fronte alle ruberie non si metta ordine nelle leggi italiane».



L’ex sindaco di Salerno, dunque, non molla. E assicura: «Sono sereno e fiducioso. Vedrete - dice rivolgendosi ai cittadini campani - che, al di là di sceneggiate, strumentalizzazioni e confusione, saremo in grado di offrire a brevissimo l’immagine della Campania che vogliamo, di grande rigore istituzionale, dignità e severità spartana nella gestione del bene pubblico». Una stoccata De Luca la riserva pure alla giunta Caldoro, che «per cinque anni ha ripetuto di aver ricevuto una pesante eredità dal passato. Quella che è stata lasciata a me è drammatica. Ma io ne parlerò solo il primo mese perché serve un’operazione verità. Poi non dirò più nulla. Sono stato eletto per risolvere i problemi».



Tra le priorità il neogovernatore indica soprattutto la sanità: «Stiamo lavorando per ricostituire il fondo dei disabili e stabilizzare i precari. Entro un anno e mezzo vogliamo uscire dal commissariamento. E poi abbiamo un’emergenza alle porte perché probabilmente già a luglio molti centri convenzionati esauriranno i tetti di spesa a causa di scelte irresponsabili compiute nei mesi scorsi. Naturalmente - avverte - se dovessimo imbatterci in fenomeni speculativi, li colpiremo in modo spietato».



Un altro nodo da sciogliere è quello dei trasporti: «Dobbiamo scongiurare il rischio dell’interruzione di pubblico servizio e lo faremo prolungando per due-tre mesi alcune scadenze in modo da avere il tempo necessario per trovare le soluzioni».



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