Napoli, «Basta farsela sotto. Costruiamo il bagno pubblico al Decumano del mare» #FUTUROPOSSIBILE

Napoli, «Basta farsela sotto. Costruiamo il bagno pubblico al Decumano del mare» #FUTUROPOSSIBILE
di Chiara Graziani
Martedì 27 Gennaio 2015, 10:00 - Ultimo agg. 17:01
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Il popolo soffre ma non più in silenzio. Da San Giovanni Maggiore a santa Maria La Nova, area ribattezzata Decumano del mare da chi la vive, la parola d'ordine è: «Rispondere al bisogno, facciamoci da soli il bagno pubblico». Risposta dal basso ad un problema fondamentale che dall'alto è complicato risolvere e che, fino ad oggi, ci si rassegnava a subire.

Sembra poco. E', invece, un segno di tempi e mentalità stanno cambiando, per amore o per forza. Altro che decrescita felice. Il Decumano del mare potrebbe essere un laboratorio di società auto-organizzata: dimostrando che l'innata capacità di Napoli di fare gruppo davanti ai guai è l'oro del futuro. Non a caso la pagina Facebook di Kestè, l'associazione che sta materializzando il progetto bagno pubblico, aggiunge con sfida: «Chi vuol restare a guardare lo faccia.

Noi andremo avanti a prescindere da quel che farà l'amministrazione».

L'idea cammina già da qualche tempo. Chi volesse partecipare con un progetto di bagno pubblico, che sia accessibile, pratico ed anche bello (nel #futuropossibile la bellezza non è un optional) può andare domani mercoledì 28 gennaio, alle 20:30 al Kestè Art Bar. Sarà il momento per mettere insieme le idee per quella che gli auto organizzati voglio chiamare Terra nova. a sud: un luogo abitabile dagli uomini che, avendo un nome, è stato ormai concepito. Che veda la luce, è un altro discorso ma non dipenderà dall'aministrazione o dal governo.

Le idee camminano anche raccogliendo fondi. Così il 20 febbraio si potrà contribuire assistendo il 20 febbraio al concerto di Luca Amitrano alla basilica di San Giovanni Maggiore Pignatelli: Amitrano, fresco vincitore del Los Angeles Music Award 2014, festeggerà il premio e regalerà gli incassi alla città ed al sogno di un bagno pubblico. Perchè i sogni cominciano dai bisogni.