Inchiesta Ischia, dirigente Cpl chiama in causa D'Alema. Lui: «Nessun illecito»

Inchiesta Ischia, dirigente Cpl chiama in causa D'Alema. Lui: «Nessun illecito»
Lunedì 30 Marzo 2015, 12:36 - Ultimo agg. 18:02
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Nell'ordinanza di custodia cautelare il gip Amelia Primavera sottolinea, tra l'altro, che «per comprendere fino in fondo e per delineare in maniera completa il sistema affaristico organizzato e gestito dalla CPL Concordia, appare rilevante soffermarsi sui rapporti intrattenuti tra i vertici della cooperativa e l'esponente politico che è stato per anni il leader dello schieramento politico di riferimento per la stessa CPL Concordia, che è tra le più antiche cosiddette 'cooperative rosse', ovvero l'On. Massimo D'Alema».



Le intercettazioni. 'intercettazione ambientale in cui Francesco Simone parla di D'Alema con Nicola Verrini, responsabile commerciale di area della CPL Concordia, risale all'11 marzo 2014. Per il gip questa conversazione «appare di estremo rilievo», «oltre che per il riferimento a D'Alema» e «ad alcuni appartenenti alle forze di polizia», anche «per il modo in cui gli interlocutori distinguono i politici e le Istituzioni loro referenti, operando la netta ma significativa distinzione tra quelli che al momento debito si sporcano le mani, 'mettono le mani nella merda' e quelli che non le mettono, distinzione che appunto dice tutto a proposito del modus operandi della CPL e dei suoi uomini». Secondo il giudice, il termine «investire» utilizzato da Simone («...investire negli Italiani europei...») «rende più che mai l'idea dell'approccio di Simone e della Concordia rispetto a tale mondo». In un passaggio successivo e relativo ad un'altra vicenda Simone afferma, «in riferimento sempre alla quota associativa da pagare ad un'altra fondazione (della quale , per ragioni investigative, si omette la denominazione): '...dobbiamo pagarlo perchè ci porta questo e chiudiamo questo, no venti ma anche duecento..'».



I libri. La Cpl Concordia, al centro dell'inchiesta della procura di Napoli, acquistò «alcune centinaia di copie dell'ultimo libro» di Massimo D'Alema «nonché alcune migliaia di bottiglie del vino prodotto da una azienda agricola riconducibile allo stesso D'Alema». Lo sottolinea il gip, nell'ordinanza di custodia cautelare, definendo questa vicenda «significativa» La CPL, emerge dagli atti dell'inchiesta, ha anche sponsorizzato la presentazione del volume «Non solo euro» dell'ex leader del Pd a Ischia, l'11 maggio 2014, con l'interessamento del sindaco Giosi Ferrandino, oggi arrestato. Francesco Simone, parlando al telefono con il sindaco, candidato Pd alle elezioni europee (risulterà primo dei non eletti con oltre 80 mila preferenze - ndr) sottolinea l'importanza dell'evento: «...sotto la campagna elettorale faremo una cosa...» e poi «..questo pure è un segnale forte che ti appoggia tutto il partito...». «Ferrandino - scrive il gip - si mostra molto entusiasta».



I vini. Il giorno precedente, sempre a Ischia, «la moglie di D'Alema ha presentato la sua produzione di vini». Di questo vino, la CPL ne ha acquistate 2.000 bottiglie. È lo stesso Simone ad ammetterlo. «Confermo - dice agli inquirenti - che la CPL ha acquistato 2.000 bottiglie di vino prodotte dall'azienda della moglie di D'Alema, tuttavia posso rappresentarvi che fu Massimo D'Alema in persona, in occasione di un incontro casuale tra me, lui, il suo autista e il presidente (della CPL - ndr) Casari, a proporre l'acquisto dei suoi vini».



L'intercettazione. Il gip - facendo riferimento ad una intercettazione in cui Simone, parlando con tale Virginia della Fondazione Italianieuropei, diceva che l'acquisto dei libri da parte della cooperativa «è un'eccezione» - annota: «visto il prezzo pagato dalla CPL Concordia per ciascuna delle 2.000 bottiglie di vino acquistate (non si trattata sicuramente di un prodotto da somministrare in una mensa aziendale), si tratta evidentemente di un'altra delle 'eccezioni' cui faceva riferimento lo stesso Simone nel parlare dell'acquisto di libri». Il 20 novembre 2014, in una perquisizione presso la CPL Concordia, gli inquirenti hanno sequestrato tre dispositivi di bonifici effettuati dalla cooperativa in favore della Fondazione Italinieuropei, ciascuno per l'importo di 20 mila euro; nonchè un ulteriore bonifico per l'importo di 4.800 euro per l'acquisto di 500 libri di «Non solo euro» di D'Alema.



La replica. Non ha tardato ad arrivare la risposta in merito di Massimo D'Alema. «Certamente ho rapporti con CPL Concordia» ma «è un rapporto del tutto trasparente, che non ha comportato né la richiesta da parte loro né la messa in opera da parte mia di illeciti di nessun genere»: «non ho avuto alcun regalo» e «nessun beneficio personale». «La diffusione di notizie e intercettazioni che non hanno alcuna attinenza con le vicende giudiziarie di cui si occupa la procura di Napoli è scandalosa e offensiva» ha proseguito il presidente della Fondazione Italianieuropei, D'Alema. «Ho dato mandato all'avvocato Gianluca Luongo di difendere la mia reputazione in ogni sede», ha annunciato.



«Sono offeso e indignato per essere stato chiamato in causa in una vicenda nella quale sono del tutto estraneo» ha aggiunto Massimo D'Alema a Salerno, a margine di un convegno al Palazzo Arcivescovile. «Una cosa è conoscere i dirigenti di un'impresa, che tra l'altro è una grande impresa nazionale - ha aggiunto - altra cosa è un'indagine che riguarda una vicenda precisa e cioè l'ipotesi che siano state pagate tangenti per il programma di metanizzazione dell'isola di Ischia verso la quale sono totalmente estraneo.
Non vedo, dunque, cosa c'entra chi conosco e chi non conosco. È veramente incredibile». «Io - ha ribadito D'Alema - non sono indagato, non c'entro nulla. Ho conosciuto il sindaco di Ischia quando ormai era candidato alle elezioni europee. L'ho incontrato una sola volta nella mia vita in occasione di una manifestazione inerente le elezioni europee. La giustizia non può avere come fine quello di sputtanare le persone, ma deve avere come fine la ricerca dei responsabili dei reati. Non è pensabile che venga chiamata in causa la gente che non c'entra nulla. Non so nulla di questa vicenda. Sono totalmente estraneo. D'altro canto nessuno ipotizzi che io c'entri dal momento che non sono indagato. Non vedo di cosa debba rispondere. Non si può utilizzare una vicenda giudiziaria con lo scopo di chiamare in mezzo delle persone che sono estranee. Che rapporto c'è - ha concluso D'Alema - tra i reati di cui si parla e il fatto che io possa avere rapporti con le persone?»
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