La morte di Fortuna, i Ris tornano nel parco: caccia alle tracce di Dna

La morte di Fortuna, i Ris tornano nel parco: caccia alle tracce di Dna
di ​Marco Di Caterino
Sabato 1 Novembre 2014, 12:36 - Ultimo agg. 12:37
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Caivano.Il giallo della morte della piccola Fortuna Loffredo: ieri mattina i carabinieri del Ris sono tornati nell’isolato 3 della palazzine popolari Iacp, dove la mattina del 24 giugno la bambina di sei anni, che aveva subito anche abusi sessuali, fu trovata agonizzante sul selciato del lato nord del cortile dello stesso edificio, dove un anno prima aveva trovato la morte il piccolo Antonio Giglio, il bambino di tre anni precipitato nel vuoto da una finestra della sua abitazione all’ottavo piano.



I Ris sono giunti al Parco Verde, poco prima dell’ora di pranzo con un nutrito schieramento di militari, che hanno effettuato una serie di rilievi esclusivamente in tutti gli appartamenti dell’ala dell’isolato dove era stata trovata la vittima, nell’abitazione della piccola, e sul ballatotio all’ottavo piano, dal quale si accede al solaio.



I rilievi sono stati di due tipi. Quelli fotografici e quelli più spiccatamente che si eseguono quando si devono rilevare impronte digitali e anche materiale biologico. E tutte le abitazioni, ballatoi e corridoi di quest’ala dell’Isolato 3, per alcune ore sono stati off limits, per consentire agli esperti del Ris di completare quella che è sembrata ancora solo una fase delle investigazioni scientifiche. La sensazione è che nei prossimi giorni i Ris potrebbero ancora ritornare per altre analisi e rilievi necessari per chiudere la loro indagine scientifica e consegnare le conclusioni al procuratore Francesco Greco, che coordina le indagini affidate ai pubblici ministeri Federico Biseglia e Claudia Meone, della Procura di Napoli Nord.



Nei giorni scorsi, in Procura si è svolto un lungo vertice, tra magistari e carabinieri (le indagini sono svolte dai militari della compagnia di Casoria, diretta dal capitano Pierangelo Iannicca e i carabinieri della locale tenenza, diretta dal tenente Aldo Di Foggia) che è servito a fare il punto delle indagini e a stabilire le successive mosse. E ieri mattina ne è stata piazzata una. I rilievi dei Ris di ieri mattina, sarebbero stati necessari nel tentativo di individuare il percorso fatto dalla bambina in quei quindici minuti durante i quali Fortuna sarebbe sparita dalla circolazione.



Quel buco nero di un quarto d’ora che è trascorso da quando era stata vista entrare nell’appartamento dell’amica del cuore, Doriana, nove anni, sorella di Antonio Giglio – il bimbo precipitato la sera del 27 aprile del 2013 - dalla sua presunta uscita dalla casa dell’amica, come ha più volte dichiarato la mamma di Doriana che stava lavando i pavimenti, fino al suo ritrovamento su quella parte di cortile che ricade sotto la verticale degli appartamenti del lato nord dell’edificio.



Insomma i Ris hanno cercato tracce degli spostamenti della piccola – impronte digitali, capelli o altro materiale biologico - sia nella tromba delle scale e sui ballatoi dell’ala nord, che in tutti gli appartamenti di questo lato dell’Isolato 3. Naturalmente i risultati, qualora ce ne fossero stati, sono coperti da un rigido riserbo. I rilievi di ieri mattina, confermano però un fatto. Per gli inquirenti il delitto si è consumato nella zona dell’edificio che ieri mattina è stato passato al setaccio. La sensazione è quella che gli inquirenti abbiano stilato una lista di sospetti, che via via, con il procedere delle indagini si assottiglia di numero, tanto da far sperare che stiano per chiudere il cerchio intorno al resposabile, o anche più di uno, che oltre ad abusare della povera bambina, si sarebbe trasformato in uno spietato killer che quella maledetta mattina ha scaraventato nel vuoto come un fuscello Fortuna Loffredo. Sul fronte delle indagini difensive e sui risultati delle analisi dei disegni della bimba, con una nota l’avvocato Angelo Pisani, sottilinea che tutto quello che è stato messo in campo è finalizzato alla cura degli interessi di tutti i familiari della vittima, indipendentemente dai mandati ricevuti dal pool degli avvocati difensori.