Nube tossica in piscina: due giovani ricoverati in rianimazione

Nube tossica in piscina: due giovani ricoverati in rianimazione
di Francesco Gravetti
Giovedì 18 Dicembre 2014, 09:17 - Ultimo agg. 15:27
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Ottaviano. Sono ancora piuttosto serie le condizioni dei due giovani rimasti coinvolti, sabato sera, in un incidente a bordo piscina all’interno di un club di Ottaviano, ai confini con Piazzolla di Nola. Il maschio, di 23 anni, è in sala rianimazione all’ospedale di Nola: è intubato e viene alimentato artificialmente.



La sua prognosi resta riservata e, anche se non dovrebbe essere in pericolo di vita. La donna, 29 anni, è stata trasferita dall’ospedale di Nola a quello di Ariano Irpino. Anche lei è in rianimazione, benché le sue condizioni siano considerate migliori di quelle del suo amico.



Per entrambi, comunque, ci sarà da attendere qualche giorno prima che possano essere considerati fuori pericolo: una circostanza che ha indotto le due famiglie a vederci chiaro sull’argomento e ad annunciare l’intenzione di intraprendere le vie legali.



«Vogliamo che si faccia chiarezza sulla vicenda, non cerchiamo polemiche né colpevoli ma è necessario sapere se ci sono state responsabilità: per questo ci siamo affidati ad un avvocato», fanno sapere i familiari. Entrambi di Piazzolla di Nola, i due hanno respirato le esalazioni di cloro e regolatore di ph: due sostanze che vengono utilizzate per la manutenzione della piscina. Un mix micidiale, che ha subito provocato una serie di problemi ai polmoni e alle vie respiratorie.



L’incidente è avvenuto sabato sera, in uno dei club più noti dell’area vesuviana. I due ragazzi, insieme ad un’altra decina di persone, stavano seguendo un corso di nuoto, quando da bordo piscina si è alzata una nube tossica.



Qualcuno, probabilmente l’addetto alla manutenzione, ha mescolato le due sostanze, aggiungendo acqua: un gesto che ha fatto sprigionare la nube ed ha mandato tutti nel panico.



Si è verificato un fuggi fuggi generale, qualcuno si è fatto pure male nel tentativo di scappare. In molti si sono rintanati negli spogliatoi, tanti hanno cominciato a chiamare il 118 e le forze dell’ordine. I due giovani di Piazzolla sono stati soccorsi in acqua, prima dagli amici e successivamente da medici ed infermieri: non hanno mai perso conoscenza, il giovane è pure riuscito a telefonare alla madre, spiegandole che lo stavano portando all’ospedale e cercando di rassicurarla. Tuttavia, col passare delle ore, la loro situazione si è aggravata: cloro e regolatore di ph si sono propagati nell’organismo.



Tuttora hanno nei polmoni le due sostanze: di qui la necessità di tenerli in rianimazione, una precauzione che dovrebbe andare avanti ancora per qualche giorno. Il fatto è stato ricostruito dai carabinieri di Torre Annunziata, accorsi sul posto. Gli stessi carabinieri hanno anche ascoltato la ragazza, che è cosciente ed ha raccontato la sua versione dei fatti. Non è stato, invece, possibile raccogliere la testimonianza dell’uomo, perché tuttora intubato. A carico del club non c’è alcun provvedimento giudiziario in atto: la struttura è tuttora aperta e funzionante e non è mai stata posta sotto sequestro. Sul profilo facebook i proprietari scrivono: «Abbiamo affisso un avviso in cui oltre a chiarire l'accaduto abbiamo sottolineato che il problema è stato causato da un errore umano che non attiene all'impianto e che non avremmo mai aperto senza avvederci nell'ottimale funzione degli impianti. È stato un episodio, unico che non avrebbe dovuto verificarsi e la proprietà ha già preso gli opportuni provvedimenti».



Chiariscono, invece, i familiari: «Andiamo avanti sulla nostra strada perché i nostri ragazzi stanno soffrendo molto e meritano di sapere cosa è avvenuto quel giorno. Probabilmente si è trattato di un episodio accidentale, forse dovuto alla superficialità di qualcuno, ma fatto sta che hanno corso un grosso pericolo».
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