I tesori delle scuole storiche napoletane e un convegno didattico sull'immigrazione

I tesori delle scuole storiche napoletane e un convegno didattico sull'immigrazione
di Donatella Trotta
Martedì 24 Febbraio 2015, 01:22
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«La buona scuola». Mentre il decreto del governo Renzi approda in Consiglio dei ministri, venerdì 27 febbraio, a Napoli si registrano due iniziative di “scuola buona”, in programma domani e giovedì 26 febbraio. Si tratta di due appuntamenti che, nella loro diversità, adombrano un comune impegno “militante” e collettivo, da parte di docenti e allievi. E non solo: un impegno formativo appassionato (e appassionante) che, da un lato, punta all’eccellenza con il respiro lungo della memoria storica; e, dall’altro lato, mira ad affinare lo sguardo critico sulla contemporaneità in dialogo con il territorio, e con la complessità delle sue problematiche.



Il primo appuntamento che vale la pena di segnalare è la presentazione del catalogo della mostra delle Scuole Storiche Napoletane, oggi alle ore 9.30 nel Teatrino di Corte di Palazzo Reale. Curato da Francesco Di Vaio ed edito da Giannini, il catalogo dà conto della rassegna che fu allestita dal 2 aprile al 30 maggio dell’anno scorso nell’Archivio di Stato di Napoli con il suo corredo di cimeli, materiali e “tesori” tratti dalle biblioteche, dagli archivi, dai gabinetti scientifici e dal misconosciuto patrimonio storico-artistico e architettonico delle scuole storiche napoletane: una vera e propria rete, costituita in Associazione presieduta da Carlo Antonelli che comprende 31 istituti centenari, di ogni ordine e grado, con il Liceo classico Vittorio Emanuele II come capofila.



Alla presentazione, moderata da Antonelli, intervengono Giorgio Cozzolino, soprintendente per i Beni architettonici di Napoli e provincia; Renata De Lorenzo, docente di Storia contemporanea all’università di Napoli «Federico II»; Luisa Franzese, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale della Campania e Annalisa Porzio, responsabile del Servizio educativo della Soprintendenza per i Beni architettonici. Non mancherà il co-protagonismo degli studenti, con un ensemble musicale giovanile e un servizio di accoglienza degli allievi dell’indirizzo turistico dell’Istituto «Francesco De Sanctis».



Punta invece decisamente sull’attualità il convegno dal titolo «Noi e i migranti: quale integrazione?», iniziativa didattica in programma giovedì 26 febbraio a partire dalle ore 10 nell’Auditorium Salesiano «Salvo D’Acquisto» di via Morghen 58. A confronto, con gli studenti dei licei napoletani «Caccioppoli», «Vittorio Emanuele», «Sannazaro», «Villari» e «Kant» di Melito - che presenteranno con i propri docenti le sintesi dei lavori realizzati durante l’attività formativa elaborata a scuola - anche esperti chiamati a dialogare un tema nodale della contemporaneità: l’arte del con-vivere. Tra diversi. Attraverso un’”integrazione” che sia, innanzitutto, “interazione” tra culture differenti. Incontro, e non scontro. Conoscenza reale, più che diffidenza nutrita di pregiudizio.



Non a caso, l’iniziativa è stata organizzata da un gruppo di insegnanti come frutto della collaborazione del Laboratorio didattico dei docenti di religione in servizio nei licei statali dell’Ufficio per la pastorale scolastica, con la Caritas diocesana di Napoli, nell’ambito degli accordi tra il Ministero dell’università e della ricerca e la Caritas italiana, sottoscritti lo scorso 30 aprile e finalizzati a promuovere «l’educazione alla pace, alla mondialità, al dialogo, alla legalità e alla corresponsabilità attraverso la valorizzazione del volontariato e della solidarietà sociale».



Obiettivo ambizioso, ma ineludibile di questi tempi. Lo spiegheranno Antonio Spagnoli, coordinatore del Laboratorio didattico Irc nei licei, Giancamillo Trani, specialista di immigrazione e vicedirettore della Caritas di Napoli che modererà il convegno, accanto al Viceprefetto con delega all’Immigrazione Gabriella D’Orso, allo studioso Sergio Tanzarella, docente della Pontificia Facoltà teologica dell’Italia meridionale (sezione San Luigi), a don Carlo Ballicu, don Enzo Cozzolino e a Roger Sylvestre Adjicoudè, presidente dell’Associazione Dadaa Ghezo del Benin. Ma lo dimostreranno, in concreto, i ragazzi del «Caccioppoli», che con il loro prof Enrico Chianese hanno prodotto video e canzoni, e con i docenti Francesco Paolo Sardo e Stefania Santoro hanno elaborato una “lettura” del libro di Erri De Luca «Sindbad; i giovani del «Vittorio Emanuele» e del «Kant», che con i docenti Antonio Scarano e Narciso Dal Poz daranno conto dei risultati di un’indagine fatta tra gli allievi delle due scuole su come si guarda agli immigrati; uno studente del Sannazaro, che con la prof Carmen Cecere reciterà il monologo di Giorgio Gaber «Sogno in due tempi»; i docenti Filippo Severino e Adriana Scotti, che presenteranno una iniziativa felice di integrazione.



Con loro, anche altri ragazzi del «Sannazaro» con la prof Rossana Zaccariello, che racconteranno due storie tratte dal libro di Laura Boldrini «Tutti indietro»: opera che l’attuale presidente della Camera pubblicò con Rizzoli nel 2010, ai tempi delle politiche di respingimenti dei migranti, quando l’autrice era portavoce dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati. Storie di donne e uomini in fuga dalla povertà, dalla violenza, dalle guerre, e storie di un’Italia divisa tra paura e solidarietà. Storie di destini incrociati che i ragazzi dell’ultimo anno del «Caccioppoli» (prof Livio Miccoli e Antonio Spagnoli), in conclusione, sintetizzeranno in una sorta di Dichiarazione su accoglienza, dialogo e integrazione degli immigrati per andare oltre gli stereotipi che banalizzano la complessità del reale. E anche questo, in fondo, è «la buona scuola».





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