Viaggio nel mondo visionario di Anna Maria Ortese

Viaggio nel mondo visionario di Anna Maria Ortese
di Donatella Trotta
Mercoledì 12 Novembre 2014, 00:24 - Ultimo agg. 00:33
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Rileggere Anna Maria Ortese. Riecheggiarne i testi (e contesti) con la loro intatta, provocatoria visionarietà. E ripercorrere il mondo ortesiano attraverso alcune tappe salienti del complesso “viaggio” esistenziale e letterario dell’inquieta scrittrice, una delle più geniali protagoniste del Novecento: è l’operazione sottesa al nuovo libro di Esther Basile, intitolato semplicemente Anna Maria Ortese e appena pubblicato dalle edizioni Ali&no di Perugia nella collana “Le farfalle”, diretta da Clara Sereni.



Il libro, che si avvale della prefazione di Lucia Stefanelli Cervelli, della postfazione di Marosia Castaldi e di contributi, tra gli altri, di Renata Prunas, Piero Berengo Gardin, Monica Farnetti e Rossana Spadaccini (accanto ai ricordi di scrittori tra i quali Dacia Maraini e Raffaele La Capria), sarà presentato a Napoli, a Palazzo Serra di Cassano (via Monte di Dio 14), oggi alle ore 16.30. Con l’autrice interverranno Gerardo Marotta, Anna Maria Carloni, Nino Daniele, Maria Rosaria De Divitiis, Rossana Spadaccini, Adriana Buffardi, Lucia Stefanelli e Francesca Silvestri, moderate da Carmela Maietta. Letture di Anna Maria Ackermann, con interventi musicali di Nicola Rando, Lino Blandizzi, Giulia Capolino.



Il libro di Basile, filosofa da anni impegnata nell’associazionismo dalla parte delle donne, è una sorta di mosaico, frutto di passioni consolidate da rinvii e letture a largo raggio. Con un supplementare lavoro di ricerca nell’Archivio di Stato di Napoli, dove è conservato il Fondo Ortese, l’autrice si è infatti messa personalmente in gioco accettando l’ardua sfida (“quasi un azzardo”, spiega) “di seguire le tracce della Ortese sui suoi luoghi fuori delle mappe geografiche partendo dalle sue lettere, dai suoi libri, dal detto e non detto, dalle storie che ci colpiscono ancora e ci fanno scoprire la vera natura di una grande scrittrice” riscoprendo così, in modo narrativo e divulgativo, nuclei tematici ortesiani fondanti. Tra questi, l’erranza e la diversità, l’esilio (metaforico e reale) e l’utopia, accanto ad una personalissima cognizione del dolore, privato e universale: tutti declinati nella stupefacente molteplicità di una scrittura come militanza poetica, giornalistica, narrativa che intende la letteratura “come reato, un reato di aggiunta e mutamento” (così scriveva Anna Maria Ortese nella sua introduzione al Porto di Toledo) e, insieme, come affilato strumento di conoscenza e interrogazione dell’umano.



Nell’anno del centenario della nascita di Ortese, onorato dal bel numero 106 (luglio 2014) della rivista “Leggendaria” diretta da Anna Maria Crispino e dalla due giorni napoletana promossa, a fine settembre, dalla Sil (Società italiana delle letterate) con una giornata di studi e con un’intensa “passeggiata letteraria” sui luoghi partenopei della scrittrice, il contributo di Basile è un ulteriore, gradito contributo che mette a fuoco non solo l’intatto incanto di una “zingara” della parola e del pensiero poetante, ma anche la centralità di Napoli nella sua esperienza intellettuale ed emotiva.

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