Bagnoli, piccolo passo avanti che non basta

di Bruno Discepolo
Sabato 14 Gennaio 2017, 08:44 - Ultimo agg. 08:45
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Le parole concilianti pronunciate a margine degli incontri tenuti ieri ma, ancor più, l’azione tenace di raccordo e ricucitura tra i diversi livelli istituzionali svolta dal neo ministro per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, non sembrano sufficienti a fugare i dubbi sull’effettivo passo avanti, eventualmente rappresentato da questo primo appuntamento napoletano tra Governo, Regione Campania e Comune di Napoli. Rigorosamente tenuti distinti tra loro, in un’originale, e per la verità anche deprimente, formula di triangolare che ha visto incontrarsi tra loro, appunto separatamente, prima il sindaco con il rappresentante di Palazzo Chigi e poi il governatore De Luca con il ministro. 

Già questo fatto la dice lunga sul clima e sugli ostacoli posti ad ogni tentativo di riapertura sincera di dialogo e collaborazione, cui si aggiungono le precisazioni giunte in coda al «triangolare» per correggere il tiro su interpretazioni di parte o forzature in merito al senso delle intese raggiunte. In particolare per quello che riguarda l’annosa questione di Bagnoli e del commissariamento e dunque il riconoscimento o meno della Cabina di regia come sede legittima a coordinare le politiche e gli interventi nell’area. Ora, non che non siano apprezzabili gli sforzi compiuti per riannodare i fili di un difficile rapporto, dopo i momenti aspri e le tensioni che hanno alimentato una fase politica complessa come quella che è alle nostre spalle. 

Il problema è che, in un caso come quello del comprensorio di Bagnoli-Coroglio, con le sue proiezioni sull’intero territorio metropolitano, occorrerà mettere in campo una eccezionale capacità di recupero di decenni di errori e fallimenti e una non meno straordinaria efficienza operativa oltre che visione progettuale. Per fare l’una cosa e l’altra è quasi pleonastico aggiungere che sarà indispensabile costruire un contesto ambientale favorevole ed un clima di reale cooperazione ed unione d’intenti, senza i quali sarà davvero vano ogni sforzo. 

In questo momento il quadro che abbiamo di fronte è, a dir poco, drammatico, caratterizzato come è da contrapposizioni politiche, litigiosità istituzionali, scontri caratteriali, diffidenze personali, calcoli elettoralistici e si potrebbe continuare a lungo. In pochi mesi si è passati da una rappresentazione che vedeva De Luca possibile mediatore tra Renzi e de Magistris all’attuale fotografia di De Vincenti intento a separare sindaco e presidente della Regione. 


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