Sanità, nomine entro l'estate
la riforma arriva in Consiglio

Sanità, nomine entro l'estate la riforma arriva in Consiglio
di Maria Pirro
Venerdì 27 Maggio 2016, 08:37 - Ultimo agg. 10:23
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Manager della sanità pubblica, le nomine entro l'estate. Il nuovo e contestato disegno di legge, che affida la scelta direttamente al governatore, arriva in Consiglio regionale per l'approvazione. L'assemblea, nonostante le richieste di rinviare l'esame a dopo le elezioni, è convocata per martedì alle 11,30. Ed è facile prevedere un duro scontro tra maggioranza e opposizioni, come avvenuto in quinta commissione.

Raffaele Topo, democrat alla guida della commissione consiliare e primo firmatario del dispositivo, ieri ha illustrato le modifiche alla procedura e sottolineato che «la priorità è chiudere la stagione dei commissari che da ottobre 2014 guidano ospedali e Asl. Non faccio l'analisi logica su come siamo arrivati all'impasse», ha aggiunto, «ma tutto ciò impone una riflessione». Il vicepresidente della giunta Fulvio Bonavitacola ha seguito direttamente i lavori e ribadito che «il problema non è più differibile», perché «il commissario svolge una funzione di supplenza, non è sottoposto a criteri di valutazione sulle attività, non ha orizzonte temporale per programmare». Insomma, nessuno dovrebbe restare in carica ancora a lungo, ma «le procedure di individuazione secondo l'attuale disciplina generano inevitabili lungaggini».

Per completare l'iter, ha stimato Topo, «di questo passo, occorrono due anni». Sono già trascorsi sei mesi solo per aggiornare l'albo campano degli aspiranti direttori generali, giudicati da una commissione tecnica, e il risultato peraltro non è ancora ufficiale. Ma sembra siano pronte le comunicazioni: l'elenco dovrebbe comprendere circa 280 nomi da aggiungere ai 465 già idonei ed escludendo quegli iscritti che non hanno più i requisiti.

Bonavitacola, dunque, ha sollecitato «una disciplina transitoria» per «rimediare alle gestioni» di questi ultimi anni. La riforma consentirebbe di evitare altri ritardi eliminando quei passaggi, che nelle intenzioni originarie avrebbero dovuto favorire il merito, affidando a una commissione tecnica la valutazione di titoli ed esperienza dei professionisti interessati all'incarico. In teoria, avuto l'ok dell'Aula, il governatore Vincenzo De Luca potrebbe essere libero di riassegnare le poltrone già dalla prossima settimana, ma ha annunciato che lo farà dopo le amministrative, di certo entro l'estate. Sullo sfondo, l'incognita del decreto Madia: approvato, ma non ancora esecutivo, cambierà di nuovo le regole, prevedendo, tra l'altro, un albo unico in Italia per i manager. «Quando entrerà in vigore la disciplina nazionale ci adegueremo», ha tagliato corto Bonavitacola, respingendo ieri le obiezioni dei consiglieri di opposizione. Quanto alla discrezionalità nelle nomine, altra ragione di preoccupazione e contestazione da parte della minoranza, «sarà poi nella responsabilità del presidente De Luca dare una forte motivazione».

L'ex governatore Stefano Caldoro, promotore del meccanismo vigente, sia pure ritoccato a dicembre scorso dalla maggioranza di centrosinistra, ha annunciato diverse iniziative per bloccare il nuovo provvedimento: «Sul piano formale ci riserviamo di produrre documentazione per sollevare un problema di legittimità del percorso amministrativo adottato dalla maggioranza». Caldoro ha motivato l'impasse, ricordando che «c'è una legge perfettamente in vigore, che ha già prodotto la nomina di 5 manager (durante il suo mandato), e che questa giunta non riesce a far funzionare. È un problema politico». Attraverso una nota, il presidente del consiglio regionale, Rosetta D'Amelio, ha obiettato: «Anche nel passato le nomine avvenivano allo stesso modo, solo che prima c'era la cinquina di proposta, ma poi la nomina era sempre in capo al presidente della giunta. Ora c'è l'esigenza, soprattutto dopo che il piano ospedaliero è stato inviato al ministero e credo venga approvato, di avere la certezza dei direttori generali. I commissari, infatti, lo dico con grande rispetto, spesso non si sentono di assumere delle responsabilità rispetto all'organizzazione».

Valeria Ciarambino, del Movimento Cinque Stelle, ha respinto, però, il paragone con il Veneto indicato ieri come modello da De Luca per spiegare l'opera di semplificazione: «Lì la sanità versa in condizioni migliori della nostra, la Campania ha addirittura fatto registrare il caso di un ospedale commissariato per camorra», ha ricordato il capogruppo grillino. «Si va verso la scelta di manager nominati senza merito e trasparenza». La consigliera Flora Beneduce ha parlato di un «ritorno a tempi bui. Torniamo ad una sanità lottizzata e clientelare, vanificando i sacrifici affrontati sia dagli operatori sanitari sia dai cittadini della regione». Ermanno Russo ha sottolineato come «l'idoneità non basta, non è sinonimo di qualità e specificità».

Alla fine, la proposta è stata messa ai voti, e approvata, nonostante il «no» di Forza Italia, dei gruppi di centrodestra e dei Cinque Stelle. Si profila, dunque, lo sprint nelle nomine: probabilmente a luglio le scelte. Ma la nuova legge lascia aperte diverse questioni. Una è indicata dall'ex manager Rocco Granata: nel luglio 2009 nominato al Cardarelli, il suo mandato è scaduto cinque anni dopo. Nel luglio 2014, ha avuto una proroga di 45 giorni, poi è subentrato nell'incarico il direttore sanitario: respinti, nel corso degli anni, invece, tutti gli aspiranti direttori generali che hanno presentato domanda per partecipare alla selezione azzerata con l'arrivo di De Luca. «Ora è indispensabile una assunzione diretta di responsabilità del governatore, in linea con il suo modo di amministrare. Poi occorre puntare sulla formazione», afferma Granata, che aggiunge: «La Regione non ha mai organizzato corsi per gli aspiranti direttori generali, amministrativi e sanitari proposti ad esempio in Toscana e Lombardia. Oggi la nostra sanità paga il prezzo di questa grave carenza». Un certificato di frequenza delle lezioni in materia di sanità pubblica, organizzazione e gestione sanitaria va peraltro presentato in Veneto solo per accedere all'albo degli aspiranti manager.