Candidati fantasma, Mola indagato:
«Atto dovuto, ma non c'entro nulla»

Candidati fantasma, Mola indagato: «Atto dovuto, ma non c'entro nulla»
di Carlo Porcaro
Giovedì 16 Febbraio 2017, 08:29 - Ultimo agg. 08:30
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Il passaggio da persona informata sui fatti a indagato era considerato praticamente scontato. Le dichiarazioni del consigliere comunale Salvatore Madonna, chiamato dai magistrati che indagano su Listopoli a spiegare se avesse autenticato lui le firme della civica Napolivale alle ultime comunali, lasciavano ampiamente presagire che il registro dei soggetti indagati si sarebbe presto arricchito.

Il nuovo nome è, infatti, quello di Gennaro Mola, compagno del candidato sindaco Valeria Valente attuale capogruppo del Pd nell'assemblea cittadina, ma soprattutto il regista politico dell'intera campagna elettorale. «Credo si tratti di un atto dovuto da parte della magistratura, ero e resto rispettoso del lavoro che stanno svolgendo», si è limitato a commentare il diretto interessato una volta appresa la notizia di essere stato ufficialmente indagato per presunta violazione della legge elettorale.

La linea difensiva resta quella dei giorni scorsi, a maggior ragione. Ferma sul rispedire al mittente ogni addebito su quella ormai famosa notte prima del deposito delle liste. «Non ho fornito io la lista dei nomi a Madonna», ha assicurato Mola contrastando quanto invece detto ai pubblici ministeri dal consigliere comunale subito indagato per questa amara vicenda.

Un'amarezza inevitabile serpeggia nell'ambiente della coppia Mola e Valente: le accuse incrociate tra compagni di partito, seppur appartenenti a correnti diverse, contribuiscono a mettere sala sulla coda. Ognuno difende, legittimamente sul piano delle eventuali responsabilità penali, se stesso. In mezzo, rapporti politici già logori ed ora definitivamente spezzati. Mola adesso attende di essere convocato da Stefania Buda, il pm che coordina l'inchiesta che ha capo al pool sezione reati contro la pubblica amministrazione coordinato dal procuratore aggiunto Alfonso D'Avino: si recherà nuovamente in Procura questa volta accompagnato dal suo avvocato. Ribadirà, nella veste di indagato, quanto già detto nella deposizione della scorsa settimana.

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